Che il funzionamento della sanità siciliana, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione e la medicina territoriale, sia al limite del disastro è confermato dagli stufi di Agenas e dello stesso Ministero della salute (leggi l’articolo), ma i ritardi nella consegna referti degli esami istologici all’Asp di Trapani, hanno davvero superato ogni limite.
A metà gennaio, era stata la denuncia di un’insegnante di 56 anni di Mazara del Vallo, che ha dovuto aspettare 8 mesi prima di avere l’esame istologico dopo una isterectomia.
Nel corso frattempo la donna si è aggravata arrivando a un tumore al quarto stadio.
Un uomo di 74 anni, ex infermiere di Salemi, che era stato operato il 24 settembre dell’anno scorso all’ospedale di Marsala, è morto a metà gennaio senza conoscere la natura del tumoreche gli era stato asportato, il referto è arrivato solo 10 giorni dopo.
Sono due casi che hanno suscitato l’allarme della stessa Asp di Trapani,
Il direttore generale dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, che ha avviato un’indagine interna, ha spiegato che le lunghe attese sono state causate dalla carenza del personale e che l’emergenza sarebbe ora rientrata grazie a una serie di convenzioni attivate con Asp Catania, azienda ospedaliera Garibaldi di Catania e Policlinico di Palermo, per smaltire tutto l’arretrato, che in estate è arrivato a quasi 3.000 esami.
Ora arrivano gli ispettori inviati dall’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni, che dovranno verificare i fatti e fornire un quadro completo e dettagliato dell’organizzazione.
L’assessore ha assicurato l’impegno della Regione per “garantire ai cittadini risposte chiare e tempestive”.
“L’indagine condotta dagli ispettori dell’assessorato dovrà consentire di valutare le cause delle criticità e, soprattutto, individuare l’organizzazione più funzionale ad esitare gli esami con la massima celerità. I risultati dell’ispezione saranno resi pubblici.
Non possiamo consentire che le dimissioni o il pensionamento di un direttore di struttura complessa vanifichino gli sforzi compiuti.
Le Direzioni generali sanitarie e amministrative devono provvedere ad adottare tutte le azioni necessarie nei tempi opportuni per evitare che si generino situazioni come queste.
Situazioni che inducono il cittadino alla perdita di fiducia e a rivolgersi alla sanità di altre regioni. L’assessorato monitorerà gli assetti organizzativi su tutto il territorio della Regione con misure più stringenti”.
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