Fermo no dell’amministrazione comunale di Trapani alla prospettata realizzazione del Deposito nazionale per i rifiuti radioattivi.
Già qualche settimana fa, a Segesta si era svolta una manifestazione che aveva visto in prima fila i sindaci della zona, e tra questi quello di Trapani Giacomo Tranchida.
Nella Carta nazionale delle aree idonee ad ospitare le zone dove realizzare in Italia il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico, elaborata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, tra le 51 zone i cui requisiti sono stati giudicati in linea con i parametri previsti dalla Guida tecnica Isin, figurano infatti due siti siciliani, entrambi della provincia di Trapani: Calatafimi-Segesta e Trapani.
I due siti individuati ricadono, uno nel comune di Calatafimi, in prossimità del parco archeologico di Segesta, l’altro a Fulgatore, la frazione del comune di Trapani, in cui vivono poco più di 1.000 abitanti.
Fulgatore è ubicato nell’entroterra trapanese, in prossimità dell’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo, una zona di vigneti.
Il sindaco, accompagnato dall’assessore Peppe Pellegrino, l’assessore di Calatafimi Segesta Massimo Fundarò e con il deputato regionale del PD Dario Safina, si è recato nel sito di oltre 200 ettari individuato dalla Sogin.
Il sopralluogo è servito per preparare l’assemblea pubblica che si terrà domenica prossima 28 aprile alle ore 18 al Centro Sociale di Fulgatore.
Il 2 maggio, in piazza Vittorio a Trapani, i sindaci insieme ai rappresentanti della società civile e delle aziende del territorio incontreranno gli studenti per invitarli a scendere in campo ed essere vigili per tutelare il loro futuro e quello del territorio, per scongiurare quella che il sindaco ha definito una “nefasta decisione governativa”.