I carabinieri del Ros hanno arrestato tre persona, due per associazione mafiosa, e una di concorso esterno in associazione mafiosa.
I tre sono accusati avere protetto la latitanza del boss Matteo Messina Denaro.
Si tratta dell’architetto Massimo Gentile e il tecnico radiologo dell’ospedale di Mazara del Vallo Cosimo Leone e, per concorso esterno in associazione mafiosa, Leonardo Gulotta.
L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai Pm Gianluca De Leo e Piero Padova.
Massimo Gentile, l’architetto siciliano, originario di Campobello di Mazara e residente a Limbiate, in provincia di Monza, dove lavora come responsabile dei procedimenti del servizio Lavori pubblici e gestisce decine di progetti finanziati con il PNRR.
Gentile, cugino di secondo grado del killer Salvatore, la cui moglie, Laura Bonafede, è stata l’amante di Messina Denaro, è accusato di aver prestato la sua identità al capomafia per avere falsi documenti, consentendogli di acquistare un’auto e una moto.
I due mezzi, una Fiat 500 L, nel 2014 e una moto Bmw F650 nel 2007, erano quelli con cui il capomafia se ne andava in giro con una delle sue fidanzate.
Dalla cattura del boss, avvenuta il 16 gennaio del 2023, sono finite in manette 14 persone accusate di aver aiutato il capomafia ricercato. Quattro sono già state condannate.