Continua la strage delle morti bianche in Sicilia.
Una vera è propria strage che, nei primi tre mesi del 2024, secondo i dati ufficiali dell’Inail, ha contato già dieci morti per incidenti sul lavoro, 121 in Italia.
A pochi giorni dalla strage di Casteldaccia, dove sono morti cinque operai che lavoravano alla manutenzione e allo spurgo delle fognature, ancora un operaio morto in Sicilia nell’ennesimo incidente sul lavoro a Salemi, proprio mentre a Partinico si svolgevano i funerali di una delle cinque vittime.
L’operaio trentatreenne, originario di Benevento, lavorava nel cantiere di nuova installazione di pale eoliche, il parco eolico ‘Erg 69’, lungo la strada che porta a Trapani.
Lavorava per la ditta ‘Ivpc service srl’ di Napoli, che operava in sub-appalto per il montaggio meccanico.
L’uomo è caduto all’interno della struttura per oltre 30 metri e per lui non c’è stato niente da fare.
Il recupero del corpo , da parte dei Vigili del fuoco, è stato particolarmente complicato dal momento che dopo la caduta si fermato a un’altezza di circa 48 metri.
I carabinieri indagano per accertare le cause dell’incidente.
Il segretario del sindacato metalmeccanici della Fiom Cgil siciliana, Francesco Foti, ha sottolineato il fatto che l’operaio lavorasse per una ditta in subappalto.
“Come sempre, esce fuori che la causa di tutti questi morti sul lavoro è legato al mondo del subappalto, fatto di lavoratori precari e di sfruttamento.
Perché il lavoro straordinario di sabato? Era così urgente?.
Inoltre, a tutto questo si aggiunge che non ci sono controlli da parte degli organi competenti ed è evidente che le leggi che riguardano il subappalto vanno cambiate, come chiediamo da anni.
Adesso assisteremo agli ennesimi piagnistei dei politici che invece di modificare le leggi sugli appalti si limitano a piangere i morti”.
Appena pochi giorni fa, in occasione del Primo maggio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva lanciato l’ennesimo appella per la sicurezza.
“Non possiamo accettare lo stillicidio continuo delle morti provocate da incurie, da imprudenze, da rischi che non si dovevano correre.
Mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile.
Ciascuna di esse è inaccettabile”.
A fine marzo 2024, il rischio di morti sul lavoro in Sicilia era calcolato in 6,4 morti per milione di occupati, pari alla media nazionale.
Le province siciliane con il maggiore rischio erano Agrigento, Palermo e Trapani si trovano in zona rossa con indice di rischio calcolato rispettivamente pari a 16,4, 9 e 8,2.
Catania e Messina sono in zona gialla e in zona bianca le province di Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa, tutte con un’incidenza di mortalità pari a “zero