Una catena umana intorno al tempio di Segesta per protestare contro l‘inserimento, tra le aree idonee ad ospitare le zone dove realizzare in Italia il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico, di due siti siciliani, entrambi nella provincia di Trapani.
La manifestazione si è svolta ieri, e ha visto la grande la partecipazione di cittadini che si sono uniti ai turisti presenti nel sito archeologico.
In prima fila il presidente del Comitato contro i rifiuti, Massimo Fundarò, i sindaci di Trapani e Calatafimi, Giacomo Tranchida e Francesco Gruppuso e di molti altri comuni del Trapanese e del Palermitano (Balestrate e Trappeto), associazioni ambientaliste, Sicindustria, Cna e i deputati regionali Cristina Ciminnisi e Dario Safina.
Nella Carta nazionale delle aree idonee ad ospitare le zone dove realizzare in Italia il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico, elaborata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, figurano infatti due siti siciliani, entrambi della provincia di Trapani: Calatafimi-Segesta e Trapani.
La Carta è stata pubblicata lo scorso dicembre dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è stata elaborata dalla Sogin, sulla base delle osservazioni emerse a seguito della consultazione pubblica e del Seminario nazionale condotti dopo la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), e approvata dall’Ispettorato nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (Isin).
Nella Carta sono individuate 51 zone i cui requisiti sono stati giudicati in linea con i parametri previsti dalla Guida tecnica Isin, che recepisce le normative internazionali per questo tipo di strutture.
Il sindaco di Calatafimi Gruppuso, ha puntato il dito anche contro il governo regionale.
“Siamo qui per farci sentire, non vogliamo che il nostro territorio vocato al turismo diventi il deposito dei rifiuti radioattivi d’Italia.
Abbiamo invitato i vertici della Regione e non abbiamo ottenuto alcuna risposta.
Ci dicano quali sono le loro intenzioni”.
Per la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Cristina Ciminnisi, “La Sicilia e Trapani non saranno la pattumiera d’Italia”.
La deputata regionale trapanese, nel mese di dicembre, aveva depositato una mozione che impegna il governo regionale ad opporsi fermamente all’individuazione del territorio come deposito di scorie nucleari.
“Si tratta di un disegno scellerato e contro il territorio, contro un territorio che vive di agricoltura e turismo, baciato naturalmente da una storia millenaria come dimostra questo tempio, le bellezze paesaggistiche e eccellenze gastronomiche famose in tutto il mondo”.