Prima tutti dentro, poi solo alcuni, infine nessuno, un nulla di fatto dunque all’ufficio del Lavoro.
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La vertenza dei lavoratori Ambiente che dovevano essere traghettati in seguito al cambio appalto con la subentrante Intertek, rischia di diventare un’esperienza drammatica per gli operai coinvolti. E’ quanto dichiarano il segretario generale provinciale di Siracusa della Cgil Roberto Alosi e il segretario generale Filcams Cgil Alessandro Vasquez. L’azienda, questa mattina, ha rigettato anche la proposta di mediazione formulata dall’ufficio del Lavoro che ricalcava integralmente quella espressa nell’ultimo comunicato dalla stessa Intertek spa. Una vertenza che quindi monta e che vede adesso scendere in campo la CGIL Confederale accanto alla categoria Filcams. “Otto lavoratori della ditta Ambiente spa – dichiarano Alosi e Vasquez – essenziali solo quando fa comodo, da mollare quando l’ appalto passa di mano ad altra azienda. E Lukoil, la committente, che fa? Resta comodamente a guardare. Tutto questo è inaccettabile e rischia di innescare un percorso traumatico alla vigilia di una pressante richiesta di ripartenza delle attività in tutto il nostro Polo industriale”.
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“Si trovi rapidissimamente la soluzione, lo faccia con buon senso l’azienda, la committenza, Confindustria, le istituzioni, prima che questa singola vertenza assurga a simbolo delle peggiori contraddizioni che ancora una volta coinvolgono il settore degli appalti nell’area industriale. Per quanto ci riguarda la soluzione non può che essere collettiva: nessuno deve rimanere fuori. L’idea che qualcuno venga nel nostro territorio industriale con l’intento arrogante di spadroneggiare sui diritti dei lavoratori, cancellando con un semplice tratto di penna il futuro occupazionale di otto operai fino ad oggi impegnati da oltre dieci anni nel settore rischioso del campionamento degli idrocarburi dei serbatoi, è irricevibile e mortifica la cultura industriale di tutto il Petrolchimico di Priolo. E se tutto ciò avviene nel disimpegno assordante della committenza è ancora più colpevole e provocatorio. Se Isab/Lukoil pensa che questo sarà il proprio operato nei prossimi mesi e nei prossimi giorni, sappiano che tutti gli strumenti in mano al sindacato verranno intrapresi. – hanno concluso Alosi e Vasquez – Lavoratori ritenuti essenziali fino a qualche giorno fa, impiegati in un appalto che non ha mai conosciuto una riduzione, con gli addetti ai lavori che hanno svolto le proprie attività anche ben oltre i propri orari di lavoro, non possono e non devono rimetterci il posto di lavoro.”