“Gestire l’emergenza, garantendo la salute dei cittadini, delle lavoratrici, dei lavoratori e adottando misure immediate e condivise per arginare anche le ricadute sul tessuto sociale, economico, occupazionale.” Così, il segretario generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, interviene sulla ulteriore stretta del Governo contro il virus Covid 19.
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“Resta prioritaria la salute di ognuno – sottolinea la Carasi – ma dobbiamo inevitabilmente guardare alla tutela occupazionale attraverso la garanzia dei diritti di ogni singolo lavoratore. Il nostro territorio soffre già di una crisi strutturale ed è nostro compito fare in modo che questo momento non lasci strascichi irrimediabili per il futuro. La nostra segreteria regionale ha auspicato un colpo di acceleratore sul piano delle politiche sociali, occupazionali e per l’economia – aggiunge ancora il segretario Cisl – Il recente decreto emesso dal Presidente del Consiglio dei Ministri, ha al suo interno passaggi fondamentali e chiari che le imprese datoriali e le grandi aziende devono rispettare.
La stretta decisa su alcune attività, la continuità assicurata ai servizi essenziali, – continua Vera Carasi – ci impone di concordare – lì dove necessario – una rimodulazione dell’attività degli addetti e l’eventuale ricorso agli ammortizzatori sociali legislativamente disponibili o che saranno resi ulteriormente disponibili dal Governo e, ove se ne conviene, gli strumenti previsti dal CCNL.
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Garantire la sicurezza e tutelare la salute nei luoghi di lavoro per sconfiggere il virus, sono azioni necessarie per rilanciare l’economia e difendere l’occupazione. “Riteniamo inopportune, come leggiamo in queste ultime ore, – sottolinea ancora il segretario della Ust Ragusa Siracusa – corse in avanti di chi chiede ulteriori provvedimenti di chiusura delle attività, comprese quelle industriali. La fase deve essere gestita con grande oculatezza, salvaguardando – come già detto – salute, sicurezza, occupazione, economia. Il calo delle commesse già registrato e le ricadute sul fatturato, pesa sull’intera regione e, in particolar modo, su una provincia – la nostra – che spalma la propria economia su tutti i settori produttivi: dall’industria al turismo, dall’agricoltura ai servizi. Il decreto è estremamente chiaro su tutto questo: non possono essere tollerate applicazioni e/o interpretazioni e comportamenti difformi da quanto disposto dal DPCM e dispone protocolli di sicurezza all’interno delle aziende.
Infine il pensiero al personale medico, agli infermieri e a tutte le professionalità ospedaliere. “In queste ore stanno lavorando con dedizione e grande spirito di sacrificio – conclude Vera Carasi – A tutti loro, ma anche agli insegnanti e a tutti i dipendenti pubblici, il grazie di tutti noi. Sono l’Italia viva che non si arrende e anche nel nostro territorio queste lavoratrici e questi lavoratori ci fanno sentire orgogliosi.”