Coda polemica dopo la delibera dell’Assemblea territoriale idrica, che ha stabilito che a gestire il servizio idrico in provincia, non sarà un’azienda speciale consortile, interamente pubblica, ma una società mista a maggioranza pubblica.
Il sindaco di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo, aveva dichiarato in un’intervista a BlogSicilia, con toni duri, la propria contrarietà alla decisione dell’Ati, che cancella la delibera del novembre 2020, che prevedeva la costituzione di un’azienda speciale consortile, interamente pubblica, per la gestione del servizio.
“Non mi piace la scelta della società mista né la modalità con cui si è arrivati al voto, perché l’argomento non era all’ordine del giorno.
Al netto di questa considerazione, dico che mi batterò perché la gestione del servizio idrico sia interamente pubblica.
In questo modo, con la società mista, si sta tradendo il risultato referendario di 11 anni fa quando il popolo italiano ha chiarito in che modo una risorsa fondamentale come l’acqua debba essere gestita”
Immediata la replica del presidente dell’Ati, il sindaco di Siracusa Francesco Italia, che affida le ragioni della scelta a un comunicato congiunto con il sindaco di Melilli, nonché presidente della commissione Territorio e Ambiente dell’Ars, Giuseppe Carta.
“La contestata assenza del punto all’ordine del giorno dell’Assemblea Territoriale Idrica di Siracusa, presieduta dal sindaco Francesco Italia, sulla gestione servizio idrico, appare pretestuosa e lesiva delle prerogative dell’assemblea.
I sindaci dopo una lunga e partecipata discussione sul punto inserito all’ordine del giorno relativo alla nota ricevuta dalla Regione proprio sulla ricognizione dello stato dell’arte del servizio idrico in ogni ambito territoriale, con particolare riferimento alla scelta della forma di gestione, stante l’urgenza della questione, si sono determinati optando per la scelta della società mista a maggioranza pubblica, stabilendo che in una successiva assemblea verrà variato il piano d’ambito e approvato lo statuto della società mista. I sindaci hanno, dunque, operato nella piena legittimità delle funzioni loro attribuite”.
Il sindaco di Siracusa, ribadisce come l’acqua sia un bene pubblico, e che tale resterà anche con la società mista, considerato che i comuni rimarranno titolari degli impianti e del controllo e affideranno solo gestione e la riscossione all’esterno.
Italia sottolinea tuttavia l’impossibilità di confermare la scelta di costituire un’azienda pubblica per la gestione, a causa delle mutate condizioni finanziarie e del quadro normativo.
Per Italia si sarebbe rischiato di perdere i finanziamenti del PNRR.
Il sindaco di Melilli Carta esprime la sua soddisfazione.
“Abbiamo ottenuto una grande conquista, intratterremo gli impianti, le trivelle e le linee; avremo il controllo del servizio che prima, con la gestione affidata ai privati, è mancato. Di fatto si opererà come già accade per i rifiuti. Altra nota da sottolineare è la possibilità, finalmente, di poter usufruire dei fondi messi a disposizione dal PNRR. Spiace questo attacco che ha il sapore demagogico, alla luce della situazione economica in cui versano i comuni, questa era l’unica via percorribile”.