Sarebbero poco più di 140 mila euro i fondi stanziati dalla Regione Sicilia per la messa in sicurezza della Tonnara di S. Panagia a Siracusa, fondi che comprenderebbero l’installazione di alcune telecamere, una recinzione, un lucchetto e due ponteggi di fissaggio per non far cadere parte del costone.
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“Apprendiamo da fonti giornalistiche, l’annuncio (in questa arte sono insuperabili) da parte della Regione siciliana, di un intervento di messa in sicurezza della Tonnara che pone un freno all’azione di degrado di un sito di grande interesse sia sotto il profilo architettonico che di operosità del territorio. Commentano Carnevale e Tottoilmondo di Cgil e Legambiente alla nota regionale inviata alla stampa dall’Assessore Samonà – La Tonnara di Santa Panagia – prosegue la nota assessoriale – risalente al 1100, rappresenta una testimonianza di economia territoriale messa in crisi dall’impianto industriale della raffineria che ne ha determinato la scomparsa nel 1970. È un intervento che sta a cuore al Governo regionale impegnato, sin dall’inizio del proprio mandato, nell’azione di recupero delle testimonianze storico-architettoniche ed etno – antropologiche che testimoniano la storia e l’operosità dei siciliani”.
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“L’adempimento di questo alto mandato nel caso della tonnara – ci informa il solerte Assessore, proseguono Carnevale e Tuttoilmondo – corrisponde all’elargizione di poco più di 140 mila euro, per installare alcune telecamere, una recinzione, un lucchetto e due ponteggi di fissaggio per non far cadere parte del costone che fu al centro del contenzioso che ha bloccato l’opera. “La vergognosa vicenda dell’infinito restauro della tonnara, che tra ritardi, omissioni e false partenze, si trascina da oltre 40 anni, si arricchisce, così, di un nuovo capitolo, stavolta grottesco, dopo quello tragicomico. – hanno criticato Carnevale e Tuttoilmondo – Qui c’è da risarcire la comunità e inviano gli spiccioli. Questa iniziativa, oltre che essere ben lontana dal non più rinviabile restauro del monumento, giunge in gravissimo ritardo anche rispetto alla richiesta avanzata, da anni, di protezione del sito, dalle intemperie e dall’azione dei vandali”.
“Non risponde, inoltre, a nessuno dei quesiti posti dalla cittadinanza, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni civiche che hanno a cuore il destino di questa città. Non è dato ancora sapere, infatti, se, come e quando la Regione intenda riprendere i lavori di restauro della Tonnara di Santa Panagia. Se pensiamo che questa classe dirigente sarà chiamata a gestire le risorse del Recovery Plan, che verranno assegnate alla Sicilia e che dovranno essere spese in settori fondamentali come la digitalizzazione della pubblica amministrazione, per la rivoluzione verde, nelle infrastrutture, nell’istruzione, la ricerca, l’inclusione e la coesione sociale e, soprattutto, nella salute, non dormiamo sonni tranquilli”.