Tre giorni di approfondimenti e dibattito, nel confronto organizzato nello scorso fine settimana, dall’associazione Incontri a Siracusa.
Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 40)Sicilia, Mediterraneo Europa. Le sfide dell’energia e della sicurezza, questo il tema della tre giorni di approfondimenti e dibattito, organizzata dall’associazione Incontri a Siracusa, che si è svolta nello scorso fine settimana nella sede del Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights.
Al centro della discussione il nuovo ordine mondiale, il modello di difesa europeo e il ruolo della Sicilia nei settori dell’energia e delle comunicazioni.
Di assoluto prestigio il programma del meeting.
Nel corso del primo incontro, giovedì,
si è svolto al tema “Il ruolo e l’importanza della Sicilia nel Mediterraneo”, si è svolto un dibattito, moderato dall’inviato del Corriere della Sera, Paolo Valentino a cui hanno preso parte, collegata in video l’ambasciatrice italiana in Libano Nicoletta Bombardiere, e l’ex ministro Calogero Mannino, che ha sottolineato come “In Italia manca una politica del mare nonostante la strategicità del Mediterraneo”.
Nella seconda sessione, dal titolo “Energia e potere. Geopolitica dell’energia dalla guerra fredda ad oggi”, Leonardo Bellodi, docente della Luiss Business School, rispondendo alle domande dell’inviato de La Sicilia, Mario Barresi e del Corriere della Sera, Paolo Valentino, ha messo in evidenza la debolezza in Italia sul fronte energetico. “La crisi energetica” ha sottolineato Bellodi “è naturalmente una conseguenza di quanto sta accadendo sul fronte russo ucraino ma la fragilità italiana è evidente, considerato che il nostro paese ha rifiutato le infrastrutture energetiche. Uno degli esempi più eclatanti è certamente il progetto per la costruzione di un rigassificatore a Brindisi da parte della Shell, andato in fumo per volontà di un amministratore regionale. Anche nell’area di Siracusa c’era un piano per un rigassificatore ed anche questo non è stato portato a termine”.
Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 44)La prima sessione della seconda giornata è stata dedicata a “Sicilia, Mediterraneo, Europa: le sfide dell’energia e della sicurezza”, con la presenza, seppure in collegamento video, del neo ministro della difesa Guido Crosetto, nel dibattito, moderato da Tom Kington, corrispondente Times e Defence News, al quale hanno preso parte il direttore generale di OCCAR, Matteo Bisceglia, il vicepresidente dell’Istituto Affari internazionali Michele Nones, e l’ex Capo di Stato maggiore della Difesa Vincenzo Camporini,
Nel suo intervento, Crosetto ha sostenuto che “L’industria della difesa è un importante vettore della diplomazia. La possibilità di esportare tecnologia concede la possibilità di instaurare dei rapporti tra paesi. Questa non è una scelta che può fare il ministero della Difesa ma sono di competenza da parte dei paesi”.
Il ministro ha auspicato che “l’Europa smetta di fare un percorso a singhiozzo in molti settori”, per trovare l’unità anche sotto l’aspetto militare, superando le notevoli difficoltà e insidie.
Ha indicato la Nato come modello di riferimento a cui ispirarsi, perché ogni nazione europea, compresa la Germania, è troppo piccola per sobbarcarsi il peso degli investimenti necessari in tecnologia militare.
L’incontro conclusivo, sabato è stato dedicato al confronto dal titolo “Conflitto russo ucraino: cambia tutto per l’Europa?”, tra l’ex Presidente del Consiglio e della Commissione dell’Unione Europea, Romano Prodi, e l’ex ministro degli Esteri tedesco, Joschka Fischer.
Nel corso del dibattito, che è stato moderato dall’inviato del Corriere della Sera, Paolo Valentino, e da Paolo Magri, vicepresidente dell’Istituto per gli studi di politica internazionale, diversi spunti sono emersi dagli interventi dei due statisti.
In merito alla guerra in Ucraina, tutti gli interlocutori hanno convenuto che la pace potrà arrivare solo con un deciso intervento diplomatico e trattative tra gli Stati Uniti e la Cina.
“La situazione è molto chiara”, ha detto Prodi, “con l’Europa sotto la sfera di influenza degli Usa e la Russia nell’orbita della Cina. Contrariamente a quanto si pensa, i cinesi non stanno aiutando di fatto la Russia, a cui non hanno dato nemmeno un’arma o una pallottola ma collaborano con Putin per gli interessi in Africa e per la cosiddetta via della Seta”.
Prodi ha sottolineato come ci sia bisogno di un’Europa forte per non correre il rischio di finire schiacciata tra l’autoritarismo inaccettabile della Cina e una democrazia impotente, come rischia di essere quella dei paesi dell’Unione.
“L’Europa fino a questo momento è stata gestita da due pistoni: la Francia e la Germania, con quest’ultima fortissima in economia. Si sta andando verso una supremazia tedesca in tutti i campi, anche militare, e questo mette in difficoltà la Francia, che non riesce a compiere una grande mossa di apertura verso l’Europa. Ma anche la stessa Germania, che rifiuta il ruolo di paese guida, potenza mondiale, perché troppo oneroso.”
“Si tratta di un problema psicologico che hanno gli ex imperi coloniali.”, ha aggiunto Prodi, “Un po’ come per la Brexit con la Gran Bretagna, che non voleva sottomettersi a Bruxelles. Questo può diventare un problema, perché la Germania comunque va avanti, e oggi è invece il momento storico ideale per una politica estera e difesa comune”.
Joschka Fischer ha affermato che “Dopo la fine della Seconda guerra mondiale gli Stati europei hanno basato la loro politica sull’intoccabilità dei confini sanciti dopo il grande conflitto ma questo principio non è stato accettato da Putin. Non possiamo permettere al presidente russo di vincere anche perché dopo potrebbe toccare ad altri paesi, come la Moldavia, per questo è fondamentale il sostegno degli Stati Uniti, di cui l’Europa non può fare a meno. Dobbiamo, però, occuparci dell’integrazione, politica e militare dell’Europa, nel caso gli Stati Uniti cambiassero la linea politica. Quali Stati Uniti avremo nel 2024? Quelli di Biden o di Trump?”.
A conclusione della tre giorni di confronti di altissimo spessore, che ha visto Siracusa al centro della scena, grazie all’impeccabile organizzazione di Andrea Armaro e di Incontri a Siracusa, l’appuntamento per la nuova edizione, tra un anno.