Gaetano Sgarlata Presidente dell’ETS Si può fare per il lavoro di Comunità e componente del tavolo Tecnico Salute mentale regionale con decreto dell’Assessore regionale e Carmela Carbonaro presidente Odv Afadipsi, hanno scritto una lettera al commissario straordinario dell’Asp, il dott. Caltagirone.
“Abbiamo gentilmente chiesto con 3 PEC rispettivamente nei mesi di febbraio, marzo ed aprile di essere ricevuti da Lei per porle alcune problematiche riguardanti i servizi di salute mentale dell’Asp da lei diretta dato che negli ultimi anni abbiamo assistito ad una progressiva difficoltà alla erogazione dei servizi essenziali in favore dei soggetti affetti da patologia psichiatrica, non per demerito degli operatori, che anzi lavorano in condizioni di sempre maggiore difficoltà, ma per carenza di personale sia di psichiatri, di cui conosciamo comunque la carenza cronica in tutta Italia, che di psicologi, assistenti sociali, infermieri, terapisti della riabilitazione e quindi il non funzionamento dell’equipe multiprofessionale; di figure apicali strutturate nelle varie Unità operative complesse e manca il Direttore del Dipartimento; di finanziamenti come il budget di salute, minimamente avviato con un finanziamento risibile; di strutture, per es. il Centro Diurno di Siracusa che fino a pochi anni fa era il fiore all’occhiello del Dipartimento salute mentale che è stato trasferito in un salone dove tutto è ammucchiato e che accoglieva 30 pazienti al giorno ed ora solo 5 o la Comunità terapeutica assistita pubblica senza psicologo e assistente sociale da anni o il CSM aperto un numero di giorni sempre minore; La mancanza di un servizio strutturato per l’autismo adulti; La mancanza di servizi sufficienti per tutta l’emergenza adolescenziale (disturbi alimentari, isolamento sociale, autolesionismo, dipendenze patologiche etc.)”, si legge.
“Tutto ciò è deficitario proprio per scelte specifiche di politica sanitaria dell’Asp”, sottolineano.
“Sappiamo che non tutto dipende dall’Asp, ma anche dalla carenza di attenzione dell’assessorato regionale alla salute (non definizione quantitativa delle figure dell’equipe multiprofessionale, carenza di posti letto negli SPDC ancora a media assistenza sia per gli adulti che per i minori, assenza di centri diurni, residenzialità la cui organizzazione porta alla cronicità e non alla recovery (riabilitazione-guarigione), mancanza di regia sull’applicazione del budget di salute, mancanza di riqualificazione delle Comunità alloggio e mancanza di gruppi appartamento, mancanza di politiche per l’inserimento lavorativo), ma quello che è possibile fare a livello periferico nelle Aziende sanitarie è necessario che si faccia”, chiedono.
“L’abbiamo anche invitata ad un seminario con esperti del settore ma ha preferito delegare”.
“Non capiamo perché Lei non ci vuole ricevere, anche se rappresentiamo gli interessi ed i bisogni di migliaia di famiglie e di utenti, e non siamo così ingenui da pensare che in pochi mesi si possano risolvere problemi che si sono accumulati negli anni, ma il dialogo permette di mettere in luce aspetti che forse insieme possiamo meglio definire e trovare anche delle soluzioni”, concludono.