Vera Carasi, segretaria generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, e Teresa Pintacorona, segretaria generale della Fisascat territoriale, tornano sulla vicenda della ormai ex ATI Ciclat-Utilservice gestore, fino ad oggi, dei servizi di supporto al Comune di Siracusa.
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“Macelleria sociale o martirio poco cambia alla drammaticità di quanto si sta compiendo ai danni dei lavoratori dei servizi di supporto al Comune di Siracusa. Questa Organizzazione aveva già lanciato l’allarme lo scorso mese di maggio e lo aveva reiterato fino allo scorso luglio. Ora che anche le altre organizzazioni sindacali hanno ammesso la gravità della situazione attiviamoci per scongiurare, in maniera unitaria, questo ennesimo rischio occupazionale.” Così, Vera Carasi, segretaria generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, e Teresa Pintacorona, segretaria generale della Fisascat territoriale, tornano sulla vicenda della ormai ex ATI Ciclat-Utilservice gestore, fino ad oggi, dei servizi di supporto al Comune di Siracusa.
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“Nessuna Cassandra, ma la visione reale e lungimirante di una situazione che, dall’inizio, ha mostrato chiari elementi a sfavore dei lavoratori – sottolineano le due segretarie ricordando le note e le richieste di incontri inviate all’Amministrazione Comunale già dal mese di aprile – Che se ne accorgano e ammettano la gravità della situazione anche gli altri poco importa. Siamo di fronte ad una vicenda che, in base agli sviluppi che sono ormai chiari, procede verso una polverizzazione degli appalti e rischia di far venir meno anche le stesse tutele sindacali.
Assegnare più appalti per garantire i servizi di supporto – continuano Carasi e Pintacorona – potrebbe anche portare alla costituzione di piccole società con meno di 15 dipendenti. E questo creerebbe una serie di problemi evidenti per i diritti dei lavoratori coinvolti. Si va chiaramente verso l’espletamento di più gare e questo percorso deve necessariamente passare attraverso un confronto tra Amministrazione Comunale e sindacato.
Questo piano, ipotizzato in questi termini, resta inaccettabile – concludono Vera Carasi e Teresa Pintacorona – Il Comune convochi il sindacato e mantenga il proprio ruolo di garante dei diritti di tutti i lavoratori.”