A margine della sentenza del Cga che ha visto riconfermare il sindaco di Siracusa Francesco Italia alla guida del Comune aretuseo, l’intervento della segretaria provinciale cittadina di Art1, chiede la costituzione di un consiglio comunale rappresentativo di tutte le forze politiche, sociali ed economiche.
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“Le sentenze, piacciono o meno, si rispettano. Abbiamo, in tal senso, apprezzato l’equilibrato commento di Reale che pur non nascondendo la sua naturale amarezza ha riconosciuto a Italia la pienezza dei poteri e della legittimazione. Con la sentenza si chiude, comunque la si pensi, una fase delicatissima e complicata per la città di incertezze e di precarietà. – hanno commentato Ninni Gibellino, Antonino Landro e Pippo Zappulla di Art.1 – Un Sindaco appeso al filo di una sentenza rappresenta comunque per la città una debolezza profonda che non poteva che produrre problemi, ritardi, silenzi e guasti. Per quanto ci riguarda confermiamo la nostra posizione di piena autonomia politica dall’amministrazione Italia. Una giunta che con il passare del tempo e degli inserimenti ha affievolito i tratti di una amministrazione politica di centrosinistra e assunto sempre più le caratteristiche di una giunta civica e trasversale. Inevitabilmente sono stati assunti provvedimenti e scelte condivisibili con altri decisamente meno”.
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“Pur con spirito positivo e costruttivo, pertanto, non ci riconosciamo nel profilo politico e programmatico confuso e indistinto di questa giunta e manteniamo una posizione di totale autonomia pronti a sostenere anche pubblicamente le scelte che riteniamo giuste per la città e la comunità così come non nasconderemo la nostra contrarietà per le altre. Ora Italia e la sua giunta dovranno governare davvero e seriamente la città avendo la consapevolezza che la sentenza non ha risolto il vulnus democratico rappresentato dall’autoscioglimento del consiglio comunale. Riteniamo inaccettabile rassegnarsi a 3 anni di amministrazione senza il fondamentale organo di vigilanza, di controllo e di indirizzo. La sfida positiva che lanciamo al Sindaco Italia è quella di insediare una sorte di Consiglio Comunale Parallelo composto dai rappresentanti di tutte le forze politiche, sociali ed economiche della città. Un organismo che chiamato periodicamente ma stabilmente a discutere, approfondire e orientare le scelte dell’amministrazione in un confronto serrato ma sereno e propositivo nell’interesse dei cittadini e di Siracusa. Se è vero che nessuna legge obbliga il Sindaco a farlo, nessuna altra impedisce di colmare una gravissima lacuna democratica e di dotare la città di un insostituibile strumento di partecipazione e di
trasparenza.