Nella classifica Qualità della vita 2023, pubblicata dal Sole24ore, la provincia di Siracusa perde 14 posizioni rispetto allo scorso anno. Emerge lo scenario di un territorio in crisi sanitaria ed economica, ultimo per durata attesa della vita alla nascita e per il numero di aziende in fallimento.
Chi nasce oggi in provincia di Siracusa ha la speranza di vivere tre anni e mezzo in meno rispetto a chi nasce a Treviso.
È uno degli elementi che emergono dalla classifica sulla Qualità della vita, pubblicata dal Sole24ore, giunta alla sua trentaquattresima edizione.
In provincia di Treviso la speranza di vita alla nascita è di 84,10 anni, a Siracusa è di 80,60 anni. Mentre la media nazionale è di 82,56 anni.
Un dato che deve far riflettere. È difficile infatti negare la relazione con la qualità dei servizi sanitari e l’accesso alla prevenzione e alle cure mediche.
La classifica, la più completa tra quelle pubblicate ogni anno in Italia, fotografa il livello di benessere nei territori in base a 90 indicatori, suddivisi in sei macro categorie tematiche, ciascuna composta da 15 indicatori.
Le macro categorie analizzate sono sei: Ricchezza e consumi, Affari e lavoro, Ambiente e servizi, Demografia, Società e salute, Giustizia e sicurezza, Cultura e tempo libero.
La provincia dove si vive meglio in Italia è quella di Udine, che succede a Bolzano che era prima nella classifica del 2022.
Ultima è Foggia preceduta da Caltanissetta.
Per la prima volta è la provincia friulana ad occupare il primo posto nella classifica, seguita da Bologna e da Trento.
Milano si conferma 8a, Firenze scende 6a, Roma è 35ma e perde quattro posizioni.
Monza Brianza vince ‘Ricchezza e consumi’ e arriva tra le prime dieci.
A scorrere la graduatoria è evidente che nel nord si vive decisamente meglio che nelle altre parti dell’Italia.
Vediamo in Sicilia.
La prima delle province siciliane si conferma Ragusa, 86ma, seguita nell’ordine da Messina (89ma),
Enna (90ma), Catania (92ma), Agrigento e Palermo rispettivamente 94ma e 95ma, Trapani è 99ma.
Siracusa retrocede di ben 14 posizioni rispetto allo scorso anno ed è 104ma, precedendo di due posizioni Caltanissetta che è penultima al 106mo posto.
La provincia di Siracusa ottiene il risultato migliore nella classifica della quota di export sul Pil, dove è al secondo posto, probabilmente per l’attività del polo industriale.
Il peggior risultato lo ottiene per il numero di imprese in fallimento, dove è ultima, con 3,41 imprese in fallimento ogni 100 registrate.
Nella classifica basata su ‘Ricchezza e consumi’ perde 7 posizioni ed è 98ma.
Nella classifica ‘Affari e lavoro’ è trascinata al penultimo posto, dal numero di imprese in fallimento, dal gender gap, dalla percentuale di lavoratori domestici ogni 100 abitanti e dai neet, giovani che non lavorano e non studiano.
Siracusa è 75ma per ‘Giustizia e sicurezza’, retrocede di 3.
Nella macro categoria ‘Demografia e società’, la provincia aretusea è la 84mo posto, scende di 6 posizioni.
Siracusa è penultima in ‘Ambiente e servizi’, trascinata in basso dall’indice della qualità della vita di anziani e donne.
Siracusa guadagna invece 5 posizioni in ‘Cultura e tempo libero’, dove ora è 74ma.
Male l’indice di lettura e palestre, piscine, centri per il benessere e stabilimenti termali.
Per la diffusione della banda lagna Siracusa è invece al quarto posto, era prima lo scorso anno.
Sono dati che devono essere analizzati a fondo per aprire una riflessione, non per alimentare polemiche che non produrrebbero nessun miglioramento.