«Rivolgiamo un sincero plauso agli inquirenti e alle Fiamme gialle per avere fatto emergere un gravissimo contesto di illegalità e di corruzione, particolarmente odioso soprattutto perché coinvolge il tema della salute e della sanità».
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A dirlo sono Pippo Zappulla, segretario regionale di Articolo uno in Sicilia e Maria Flavia Timbro, segretario regionale e Responsabile Nazionale della lotta alla mafia di ArticoloUno. «Stiamo – continuano Zappulla e Timbro – sempre dalla parte dello stato di diritto ma non possiamo sottacere – affermano di due esponenti di Art1 – la estrema gravità di quanto sta emergendo, cioè di un sistema degli appalti drogato, alterato e fondato sulla corruzione, sulle tangenti e sull’arricchimento illegale. Nessuna strumentalizzazione ma non c’è alcun dubbio che tra i soggetti coinvolti ci sono personalità di primo piano nominate da Musumeci e dal suo governo”.
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“Una vicenda sconcertante che ripropone l’annosa questione della selezione delle nomine e degli assetti di competenza della Regione Siciliana. Musumeci e Razza si assumano, pertanto, – dichiarano Zappulla e Timbro – le loro responsabilità politiche di fronte ai siciliani “per bene” ; spieghino in aula parlamentare e nella società i criteri di selezione utilizzati nelle loro scelte. I siciliani per bene, che per fortuna sono la stragrande maggioranza, – concludono i due esponenti di Articolo uno – insieme alle forze politiche e sociali democratiche alzino l’asticella della vigilanza civile e della mobilitazione sociale contro orni forma di criminalità e corruzione; per impedire un ulteriore decadimento, oltre che economico ed occupazionale, anche etico e morale della Sicilia».