La candidata sindaca per la coalizione democratica e progressista attacca l’amministrazione per le “decisioni assunte senza confronto”.
C’è un invito alla partecipazione dei cittadini nelle scelte sul futuro della città, nell’attacco di Renata Giunta all’amministrazione Italia.
“Bisogna cambiare metodo e approccio nelle decisioni su provvedimenti di rilevanza pubblica”.
La candidata sindaca per la coalizione democratica e progressista afferma come non sia colta la disponibilità di quanti, sempre più numerosi, vogliono ascoltare un pensiero nuovo per la città
“La pianificazione del futuro, a partire da quello prossimo e immediato deve necessariamente passare da una fase di confronto ed ascolto della cittadinanza, cosa che in questi ultimi anni è mancata.
Pensare di calare dall’alto scelte che hanno un impatto sulla vita dei siracusani, rischia di mortificare anche la migliore delle idee, perché non condivisa e calibrata sulle esigenze diffuse e presenti che, per buona prassi amministrativa, non si possono non ascoltare.
Ecco allora che il vero cambiamento deve essere l’apertura ed il coinvolgimento di tutte le parti sociali nei processi di scelta e decisione: dal futuro di una strada, a quello del quartiere, del sistema commerciale, della costa e della città intera”
Renata Giunta torna sul caso del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo.
“Nei giorni scorsi ho sollevato il strumento fondamentale per garantire un giusto equilibrio tra fruizione libera ed iniziativa privata lungo le coste. Il Comune di Siracusa è da 5 anni in ritardo.
Ho appreso che sarebbe stato redatto e adottato nell’ottobre del 2022.
Ancora una volta dunque, un documento fondamentale che regola le modalità di utilizzo della fascia costiera demaniale e ne pianifica il futuro, è stato adottato senza nessun confronto con la cittadinanza, con i portatori di interesse, i commercianti e le associazioni che avrebbero avuto il diritto di esprimere i loro pareri, fornire suggerimenti utili, evitare contenziosi.
Invece, come troppo spesso accade a Siracusa, vengono interpellati solo a giochi fatti, quando è impossibile modificare le cose”.
Per la candidata sindaca, si tratta di una questione di metodo e di sensibilità politica, e una amministrazione responsabile deve attivare processi decisionali inclusivi, attraverso il coinvolgimento della cittadinanza in discussioni informate e strutturate per generare decisioni condivise piuttosto che “una mera e tardiva informazione”.