Il 20 e 21 settembre si svolgerà il referendum per la restrizione della rappresentanza parlamentare, tutto questo in contemporanea con le elezioni regionali e comunali.
[/]
“Riteniamo sbagliata e scorretta, nel metodo e nel merito, la scelta della maggioranza che sostiene il governo Conte, peraltro imposta con un voto di fiducia al Senato. – fanno sapere dal comitato spontaneo di Siracusa – Viene impedita di fatto la campagna elettorale, temporalmente limitata ad alcune settimane di Settembre, e con l’aggravante oggettiva dello utilizzo parziale degli spazi pubblici, aperti e chiusi, dati dalle misure di contrasto alla pandemia. Ancora più grave è la contemporaneità data dalla election day, che vede, sin da ora, concentrarsi il dibattito, sui problemi amministrativi delle città e delle regioni. Ancora una volta si procede a modifiche della Costituzione, inseguendo spinte qualunquiste e antipolitiche, come è avvenuto con il titolo V, che hanno portato ad una esasperazione del regionalismo, da cui è conseguita la richiesta di autonomie differenziate che favoriscono il Nord e penalizzano il Sud. – proseguono – La pandemia e la gestione regionalizzata, con la spinta alla privatizzazione dei servizi fondamentali hanno drammaticamente dimostrato la follia di quella scelta. Quasi tutto il Parlamento, con rare eccezioni, si è ritrovato unanime nel negare ai territori e alle e ai cittadine/i il diritto di essere rappresentati. Saranno i segretari dei maggiori partiti a decidere chi deve entrare alla Camera e al Senato: avremo una casta di nominati invece che i rappresentanti eletti democraticamente dal popolo.
[/]
“Si dimostra così che non ci sono schieramenti buoni (attuale maggioranza governativa) contro cattivi (le destre reazionarie). Si sta dimostrando che vengono violati, anche dietro l’alibi dell’emergenza pandemica, i basilari principi democratici sanciti dalla Costituzione con l’intento di procedere all’aggressione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. – concludono – Occorre salvaguardare la Costituzione e gli equilibri tra i poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario), tra centro e comunità locali, al fine di salvaguardare i bisogni di tutte e tutti. I firmatari di questo appello sostengono tutte le iniziative giuridiche in corso per invalidare la election day e si schierano a sostegno del NO nel referendum costituzionale sul taglio della democrazia parlamentare”.
Queste le prime adesioni a sostegno del “NO”: Sen. Antonio Rotondo, Sen. Vincenzo Palumbo, Umberto Di Giovanni, Enzo Vaccaro, Giuseppe Ricupero, Francesco Pasqua, Francesco Randone, Alessandra Cappello, Nicola Candido, Giacomo Tarico, Paolo Gallo, Valeria Tranchina, Seby Milazzo, Alberto Sudano, Pippo Piazzese, Ezechia Paolo Reale, Pippo Leone, Franco Nardi, Mimmo Bellinvia, Enzo Pirosa, Angelo Lantieri, Pippo Catalano, Nuccio Giansiracusa, Lorena Crisci, Ettore Piccolo, Nuccio Corsico, Rita Giliberto.