“Il Simage, uno strumento superato: non è questo il modo di approcciare il problema, le industrie sono già da anni impegnate per il miglioramento ambientale”, è il commento del Presidente di Confindustria Siracusa Diego Bivona.
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“Si fa sempre più grande il divario tra chi studia, fa ricerca, investe e produce risultati per coniugare il progresso ed il rispetto dell”habitat” in cui si vive e chi invece preferisce seguire “scorciatoie” per arrivare ad un effimero successo personale cavalcando la rabbia e la paura della gente”. Nell’attesa di leggere approfonditamente gli emendamenti che sono stati apportati al disegno di legge di “contrasto all’inquinamento ambientale in Sicilia” approvato ieri dall’Ars, la massima carica di Confindustria Siracusa si dice stupito “che si voglia contrastare l’inquinamento aumentando le sanzioni pecuniarie ed utilizzando lo strumento di un privato in modo difforme ed inefficace, perché realizzato per le specificità di Porto Marghera.
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E ancor più stupiti si resta a leggere alcune dichiarazioni che legano il cancro all’inquinamento industriale, inducendo i cittadini, così, a non premunirsi contro i maggiori responsabili: il fumo, le abitudini alimentari, i fattori genetici, lo stile di vita e disconoscendo che, come evidenziano le fonti scientifiche, l’inquinamento industriale incide solo per il 10% circa. – ha proseguito Bivona – Confindustria sta cercando di far dialogare il mondo dell’Impresa con la politica, per far capire che le industrie sono da anni impegnate in un progressivo e continuo miglioramento delle proprie performances ambientali, controllate dai tecnici del Ministero dell’Ambiente, Regione ed Arpa. Siamo di fronte ad una ulteriore conferma che il depauperamento del “Capitale Umano” nella nostra Regione, a causa della “fuga dei cervelli”, ha effetti sul ricambio della classe dirigente che, allo stato attuale, non è in grado di affrontare i temi dello sviluppo della Sicilia con consapevolezza e senso di equilibrio”.