La caparbietà ed il fiuto investigativo degli uomini della Squadra Mobile sono stati premiati ancora una volta.
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Nell’ambito delle incessanti operazioni antidroga, che da tempo stano impegnando gli uffici investigativi di Siracusa e provincia, gli agenti della squadra Mobile aretusea, nella mattinata e nel pomeriggio di ieri, hanno arrestato due pusher attivi nelle piazze dello spaccio di via Immordini e di piazza San Metodio. Nella prima operazione, gli uomini diretti dal dirigente Presti sono intervenuti in uno stabile, sito in via Immordini, ove hanno sorpreso Fortunato Ciaramidaro, soggetto conosciuto agli inquirenti che, alla vista dei poliziotti, fuggiva sul terrazzo e lanciava un involucro contenente dello stupefacente che veniva recuperato prontamente dagli Agenti. Il fuggitivo è stato bloccato subito dopo. All’interno della busta sono stati rinvenuti 80 dosi, pronte per lo spaccio, tra cocaina e marijuana, ed indosso al giovane la somma di 145 euro in contanti, probabile frutto dell’attività di spaccio.
Ciaramitaro, siracusano di 26 anni, è stato tratto in arresto e condotto ai domiciliari, così come disposto all’Autorità Giudiziaria competente. In una seconda operazione antidroga, gli agenti effettuavano una perquisizione domiciliare in uno stabile sito nei presso di Piazza San Metodio, abusivamente occupato. Giunti sulla soglia dell’abitazione, e bussato alla porta della stessa, gli agenti non ricevevano risposta, ma avvertivano un rumore provenire dall’interno del bagno. Dalla finestra si accorgevano, infatti, che COCOLA Piergiorgio, di 23 anni, conosciuto agli investigatori, stava disfacendosi di un certo quantitativo di sostanza stupefacente gettandola nel water. Riusciti a guadagnare l’ingresso dell’abitazione, gli agenti riuscivano a recuperare alcune dosi di cocaina e marijuana.
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Approfondendo le indagini con un’accurata perquisizione, anche con l’ausilio di unità cinofile, gli operatori riuscivano a recuperare, nel tombino di scarico delle acque reflue, decine di dosi di marijuana e cocaina. All’interno dell’abitazione, inoltre, veniva sequestrato copioso materiale utilizzato per il confezionamento ed il taglio della droga, carta in alluminio, bustine, bicarbonato e 285 euro in banconote di vario taglio, frutto dell’attività di spaccio. I poliziotti, arrestato Cocola Piegiorgio, rimuovevano e sequestravano diverse telecamere e monitor che componevano un complesso sistema di videosorveglianza, posto a presidio dell’attività di spaccio, rimuovendo anche le difese passive dell’abitazione, con l’ausilio dei Vigili del Fuoco del Comando di Siracusa, come il cancello in ferro posto nell’ingresso e le grate della finestra.
Questi cancelli, oltre a presidiare l’attività illecita dello spaccio di droga, rallentavano e riuscivano, a volte, ad anticipare l’azione della polizia ed erano visti come una vera piaga dagli altri residenti che dovevano sopportare una reiterata e tracotante violazione della loro riservatezza e della loro libertà. I poliziotti, in considerazione di quanto rinvenuto, ovvero 12 dosi di cocaina e 70 di marijuana, per un valore commerciale, di oltre 1.000 euro, ponevano l’arrestato ai domiciliari. Giova precisare, che l’abitazione perquisita era stata già oggetto di altri interventi della Polizia nei mesi scorsi, afferenti proprio il contrasto al traffico di sostanze stupefacenti. I poliziotti, soltanto grazie alla loro caparbietà, erano riusciti a recuperare lo stupefacente, in quanto i soggetti, poi tratti in arresto, avevano tentato di disfarsi della droga gettandola nel water o scappando verso il terrazzo condominiale.
I pusher, infatti, sfruttavano un complesso sistema di videosorveglianza che avevano istallato a presidio della loro attività illecita, con telecamere che coprivano ogni lato delle due palazzine condominiali e la strada pubblica, apparato che permetteva loro di anticipare e prevenire l’intervento della polizia. Addirittura, nel mese di giugno l’occupante dell’appartamento veniva sorpreso dagli Agenti mentre posizionava un cancello che copriva tutto l’androne di accesso ad una palazzina di edilizia popolare, senza alcuna autorizzazione. Il tempestivo intervento degli agenti, consentiva la rimozione del cancello e la denuncia del committente.