L’Associazione Lamba Doria prende posizione sulla proposta di cambio toponomastico di Viale Luigi Cadorna.
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“Pur esprimendo l’assenso che la figura del giovane paracadutista siracusano Emanuele Scieri, vittima di un assurdo quanto vile e gratuito atto di violenza nello svolgimento dei suoi doveri di cittadino, – dice Benedetto Brandino, referente comunale Associazione Lamba Doria Siracusa -sia ricordata attraverso l’intitolazione di un’arteria principale della nostra città, così come proposto da qualche ex consigliere comunale, l’Associazione Lamba Doria esprime la propria perplessità circa la proposta di cambiare la denominazione dell’attuale Viale Luigi Cadorna per intitolarla alla memoria del giovane Scieri, inoltre già a lui intitolato un largo”.
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Il Viale Luigi Cadorna rispecchia infatti un particolare periodo storico della nostra nazione che, alla fine del primo conflitto mondiale intitolò le vie delle proprie città ai protagonisti di quei giorni ed ai luoghi in cui si svolsero gli avvenimenti. La nostra città, come tutte le alte città italiane, -prosegue – dedicò un intero quartiere ( la vecchia Borgata ) a quel periodo, rinominando le sue strade e provvedendo a creare un quartiere dedicato ai nostri concittadini che parteciparono a quegli eventi riportandone gravi menomazioni, in tale ottica furono create i complessi abitativi che insistono sull’area e che portarono inoltre all’edificazione della chiesa del Pantheon. L’intitolazione della via voleva quindi ricordare uno dei principali protagonisti di quel conflitto, il Generale Luigi Cadorna che comandò le nostre truppe fino alla disfatta di Caporetto, ed il cui giudizio nella vulgata popolare non è certamente lusinghiero, ma sicuramente non rende verità storica al personaggio che bisogna inquadrare nel contesto politico e militare dell’epoca. Il comportamento di Cadorna infatti non fu dissimile da quello degli altri comandanti dell’epoca che, nell’affrontare il primo conflitto moderno della storia, seguirono pedissequamente dettami tattici e strategici non più confacenti al tipo di conflitto che combattevano”.