Saranno il candidato del centrodestra Ferdinando Messina e il sindaco uscente Francesco Italia a contendersi la poltrona di sindaco l’11 e il 12 giugno. Siracusa è l’unico dei quattro capoluoghi siciliani coinvolti nella tornata elettorale, in cui si andrà al ballottaggio.
Anche se i dati ufficiali sono fermi a 112 sezioni su 123, il risultato è ormai chiaro e accettato da tutti i candidati.
In testa è Ferdinando Messina, con il 32,13% dei voti, davanti al sindaco uscente Francesco Italia, con il 23,94% e a Renata Giunta del polo di sinistra, che raccoglie il 19,43%.
Edy Bandiera si ferma all’9,03% e Giancarlo Garozzo all’8,34%.
Più indietro Michele Mangiafico, con il 3,55%, Roberto Trigilio con il 2,61% e infine Aziz che raggiunge appena lo 0,98%.
Non ce l’ha fatta quindi Renata Giunta, che qualche sondaggio dava per favorita, ad arrivare al ballottaggio, nonostante lo sforzo della coalizione che l’ha sostenuta compatta.
Ferdinando Messina, con la sua corazzata di sette liste, in rappresentanza di tutto il centrodestra, resta al di sotto della soglia del 40%, che avrebbe significato l’elezione diretta già al primo turno.
Messina ha pagato il voto disgiunto, che lo vede perdere quasi sette punti e mezzo percentuali rispetto al totale delle liste che lo sostengono.
Italia raccoglie invece il 5,5% in più rispetto alle liste e Renata Giunta il 2,5%.
Ma a pesare sul risultato di Messina, è stato soprattutto lo scontro sulla sua candidatura, che ha portato alle dimissioni di Edy Bandiera dalla carica di coordinatore provinciale di Forza Italia ed alla sua candidatura con tre liste civiche.
Bandiera, intervistato da Siracusa News, non ha nascosto la sua soddisfazione per il risultato, quel 9% che è risultato decisivo.
Bandiera ha ribadito come il presidente Schifani abbia ammesso di aver preferito la candidatura di Messina a quella dell’ex assessore regionale per assecondare l’onorevole Gennuso, deputato del territorio.
In vista del ballottaggio, Bandiera ha affermato che per sostenere Messina, dovrà ricevere le scuse pubbliche del presidente Schifani.
Sul fronte del Partito democratico invece, in attesa delle decisioni degli organi statutari, Marziano fa capire che non sarà data alcuna indicazione di voto per il ballottaggio, ritenendo entrambi i candidati distanti dal Pd.
Per quanto riguarda le liste, i voti definitivi sono riferiti a 82 sezioni su 123, e vedono oltre lo sbarramento del 5%, limite necessario per eleggere rappresentanti nel Consiglio comunale, solo 7 delle 25 liste.
Se le percentuali dovessero essere confermata, entrerebbero in Consiglio comunale i candidati di:
Noi con la Sicilia – Popolari e Autonomisti, Insieme, Forza Italia – Berlusconi, Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, per la coalizione che sostiene Messina.
Per quella con Italia Francesco Italia sindaco
Per il polo progressista PD – Partito Democratico – Renata Giunta sindaca
Per la coalizione di Garozzo Fuori sistema per Siracusa.
Tra gli altri, rimarrebbero fuori Mangiafico, Bandiera e il Movimento 5 stelle.