Nel dibattito sull’uso del Teatro greco, interviene l’ex presidente del Wwf Giuseppe Patti, che giudica inopportuna la campagna pubblicitaria promossa dal sindaco per gli spettacoli musicali estivi e sulla questione ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica.
Il Teatro greco di Siracusa è patrimonio di tutti, e va conservato per le future generazioni.
Così, in un comunicato, l’ex presidente del Wwf, l’architetto ambientalista Giuseppe Patti, che definisce inopportuna la campagna pubblicitaria promossa dal Sindaco per gli spettacoli musicali estivi, “che ha tanto il sapore di una campagna elettorale utilizzando un bene patrimonio di tutti e che dovrebbe essere conservato per le future generazioni, come noi lo abbiamo ricevuto dalle precedenti, poiché il rischio di danno irreversibile è sempre possibile”.
L’architetto Patti prosegue ricordando che, “avendo a cuore quanto di bello abbiamo ricevuto”, per verificare la corretta gestione del bene, considerando che “gli enti preposti alla tutela hanno le mani legate”, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica.
Patti precisa quindi i contenuti del suo esposto, e le sue richieste alla magistratura.
“Verificare la correttezza degli atti amministrativi relativi al rilascio delle concessioni per l’organizzazione dei concerti di musica pop al Teatro Greco di Siracusa, nei mesi estivi del 2023.
Verificare se quanto espresso negli articoli allegati (intervista al Professore Ordinario di Petrografia Applicata e Georisorse Minerarie all’Università Iuav di Venezia, autore di innumerevoli contributi di studio, la fama del professor Lorenzo Lazzarini e un intervista ad un anonimo archeologo), nei quali si espongono le criticità del Teatro Greco, siano compatibili con l’organizzazione di detti concerti.
Verificare se la copertura del Teatro Greco possa procurare un danno oggettivo alla struttura in pietra del colle Temenite, per un tempo cosi prolungato.”
Quindi Patti riassume i passaggi fondamentali della vicenda, che, sarebbe iniziata con l’accordo interdipartimentale del 13 giugno 2016 con il quale si stabilisce di attivare una collaborazione tra il Dipartimento del Turismo e il Dipartimento dei Beni Culturali per la realizzazione di Spettacoli nei siti culturali, atti alla realizzazione della piena valorizzazione degli stessi siti.
Nell’accordo è precisato che “la regia e la realizzazione del programma denominato ‘Anfiteatro Sicilia”’ avvengono sotto il diretto controllo dell’Assessore al Turismo e di quello ai Beni Culturali, tramite i rispettivi Dirigenti Generali”.
Con un successivo provvedimento, la giunta Musumeci approvò un “Avviso pubblico, con il quale vengono definite le modalità di presentazione delle richieste per la realizzazione, nei siti di interesse culturale, di eventi artistici e musicali proposti dai soggetti indicati nell’Accordo Interassessoriale”.
Il decreto istituisce una “Commissione di Valutazione” con lo scopo di valutare la compatibilità degli eventi proposti in base a criteri: di compatibilità con le esigenze di conservazione e fruizione del monumento secondo quanto specificato nella Carta di Siracusa del 2004, della rilevanza nazionale e/o internazionale dell’evento e delle caratteristiche dell’evento in funzione della valorizzazione turistico-culturale del sito anche in relazione alla tipologia di pubblico interessato, dell’alternanza tra le tipologie artistiche degli eventi, e infine dell’affidabilità e serietà delle ditte che richiedono l’uso.
Per l’ex presidente del Wwf, la commissione istituita nel 2019, non ha al suo interno “una figura competente nella tutela dei beni, come prevede la legge”.
Patti conclude il suo articolato comunicato con un’accusa e una domanda.
“Si palesano dunque le responsabilità politiche nella vicenda degli spettacoli pop nei luoghi di maggior pregio del nostro patrimonio culturale: non è più responsabilità dell’assessore ai beni culturali regionale, ma diventa responsabilità oggettiva anche del Sindaco che li ospita nel proprio territorio.
Mi riservo un’ulteriore domanda: ma è concepibile e quanto è economicamente vantaggioso per Siracusa far trovare ai nostri visitatori/turisti il Teatro Greco ‘impacchettato’ nel periodo dell’anno con maggior affluenza turistica?”.