Sulla visita del ministro Urso di stamattina a Siracusa, dove ha incontrato gli imprenditori di Confindustria, il senatore del Partito democratico Antonio Nicita ha espresso “apprezzamento per gli annunci” e ha aggiunto “ma occorre fare presto e di più anche per la chimica. Servono proposte specifiche e dirompenti”.
Per Nicita, il ministro Urso oggi ha tracciato un quadro consapevole delle sfide complessive dei settori che riguardano il polo industriale, con alcuni annunci apprezzabili, in particolare quelli per la revisione del CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) in sede europea.
Il senatore Pd sottolinea come il ministro abbia anche annunciato l’apertura di un tavolo per l’indotto che riguarda il settore della chimica di base, temi per il quale esprime apprezzamento.
“Al tempo stesso sulle questioni specifiche e immediate, tracciate anche dalle imprese dei settori della raffineria, della chimica e del cemento, legate soprattutto alla decarbonizzazione (alla luce del nuovo deal europeo che mette in campo 100 miliardi) e agli alti costi dell’energia e dell’abbattimento delle emissioni, non sono arrivate proposte concrete”.
Nicita sottolinea anche come nessun passo avanti sia stato compiuto sui temi IAS e degli effettivi impegni assunti da Isab in sede di Golden Power, “oltre alla rassicurazione del pieno controllo del ministro di azioni delle quali sappiamo poco o nulla”.
Il senatore democratico ricorda come dallo studio “Decarbonizzazione e competitività”, elaborato da The European House Ambrosetti su incarico di Confindustria Siracusa, emerge un quadro di mancata competitività del comparto del polo ma al tempo stesso di conferma che la domanda globale per la chimica è prevista in forte crescita.
“Ragione per la quale non continuiamo a capire la scelta di ENI di confondere come strutturale una crisi di natura esclusivamente congiunturale, con il serio rischio di incrementare in futuro i costi della importazione della filiera dell’etilene in Italia”.
Quindi l’impegno a collaborare con iniziative parlamentari.
“Servono proposte concrete.
Noi abbiamo avanzato quella di istituire Zone industriali d’interesse nazionale strategico, al fine di fornire a un polo strutturato come quello di Priolo, strumenti e obblighi di coordinamento come di investimenti d’area per le attività fortemente della intera zona.
Continueremo a porre questa iniziativa in parlamento perché appare evidente che servono strategie di lungo periodo da realizzare tuttavia in tempi brevi se si vuole garantire la sostenibilità economica, ambientale e occupazione del polo industriale”.
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