“L’ipoclorito di sodio, ossia la candeggina utilizzata in grandi quantità per sanificare le strade, è pericolosa per la salute dei cittadini e inquinante per la falda acquifera”, l’allarme è sollevato da Natura Sicula Onlus presieduta da Fabio Monreale.
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“A seguito dell’ordinanza del governatore Musumeci del 19/03/20, i 390 Comuni siciliani stanno obbligatoriamente provvedendo alla sanificazione delle strade dei centri abitati, e lo stanno facendo spruzzando grandi quantità di una sostanza inquinante, l’ipoclorito di sodio, cioè la candeggina. L’utilità di questa operazione è assai discutibile visto che il virus, come afferma il Ministero della Salute, vive nella saliva. “Vive e si riproduce solo all’interno delle cellule” si legge nel sito web ufficiale. “Operazione discutibile, dicevo, perché nessuno va in giro a leccare marciapiedi, alberi e scarpe. Secondo il virologo dell’università statale di Milano Fabrizio Pregliasco, sulle strade “il virus può sopravvivere qualche giorno, ma con una carica virale irrisoria (…) È molto improbabile che si calpestino le scarpe infette di qualcuno che ha tossito o starnutito per strada, si tocchi con le mani la suola per poi mettersi le mani in naso o in bocca”. L’efficacia delle sanificazioni stradali è peraltro illusoria: non appena una strada viene spruzzata di candeggina, viene immediatamente contaminata dal primo portatore di virus che passa o staziona.
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“Ovviamente è meglio avere città pulite che città sporche, ma piuttosto che spruzzare candeggina ovunque, la sanificazione sarebbe più appropriata se venisse fatta su panchine, ringhiere, maniglie e, in generale, su tutti quegli oggetti toccati da più persone. Se ancora non è chiaro, il vero limite alla trasmissione del coronavirus è l’adozione di tutte le precauzioni possibili per arginare il contagio interumano. L’uso eccessivo di candeggina non fa bene a nessuno, né all’uomo, né all’ambiente. Indebolisce il sistema immunitario e aumenta l’incidenza di infezioni respiratorie causando tonsilliti, bronchiti, otiti e polmoniti. Essendo sostanza inquinante, utilizzata in grandi quantità (come in questo caso), nel tempo contaminerà la falda acquifera, direttamente o attraverso i suoi prodotti di degradazione. Invitiamo il governatore Musumeci, anche attraverso la voce dei Sindaci dell’isola che hanno il coraggio di dissociarsi, a rimodulare l’ordinanza e a concentrare gli sforzi nella disinfezione delle sole superfici che possono interagire con le vie di trasmissione umana del virus: mani, naso, bocca, occhi”.