Fondi comunali per l’acquisto di dispositivi di protezione dei sanitari che operano all’Umberto e la destinazione della Casa del Pellegrino a foresteria per medici, para-medici e infermieri al fine di alleviare lo stress frutto del rischio di contagio ai propri familiari.
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A comunicarlo sono i consiglieri comunali del Comune aretuseo “Amo Siracusa” Michele Mangiafico e Gaetano Favara. “Le ultime ore dell’emergenza da Covid-19 sono state tra le più delicate per la città di Siracusa. Sia per la diffusione del contagio tra alcuni operatori sanitari, segnatamente all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I di Siracusa, sia per la diffusione sui “social” di un video dove un infermiere lamenta l’insufficienza dei dispositivi di protezione individuale distribuiti agli operatori sanitari. Il disagio di cui siamo a conoscenza, all’interno del personale medico, para-medico, infermieristico degli ospedali della nostra provincia, è condiviso. – continuano – In attesa che arrivi il materiale necessario da parte della Protezione civile nazionale, chiediamo un impegno all’Amministrazione comunale di Siracusa: l’acquisto di 100 mila euro in dpi per gli operatori sanitari con fondi comunali, ivi compreso il fondo di riserva del Sindaco, l’anticipazione di 100 mila euro in buoni spesa per famiglie disagiate in attesa dell’arrivo dei fondi anticipati in conferenza stampa dal Presidente Conte, l’acquisto di ulteriori dpi con le indennità della Giunta quale segnale di estrema vicinanza al fronte di questa battaglia, con la consegna “brevi manu” quale segnale di sostegno e incoraggiamento e la destinazione della Casa del Pellegrino a foresteria per medici, para-medici e infermieri al fine di alleviare lo stress frutto del rischio di contagio ai propri familiari”.
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“Abbiamo il dovere, come comunità, di proteggere al massimo delle nostre possibilità le persone più direttamente impegnate a difesa della nostra salute. Tutti gli operatori sanitari di tutti i reparti. Perché non sarà sfuggito a nessuno che il problema non è solo nella trincea delle “Malattie infettive”, del “Pronto Soccorso”, della “Rianimazione” e del reparto “Covid”, ma in tutti i reparti il personale è a rischio contatto col virus, come ha dimostrato Cardiologia, come potrebbe emergere da altri reparti dove il personale ha già fatto tamponi. – concludono – L’istituzione locale e la comunità nel suo complesso difenda intanto con mezzi propri il fronte della lotta al nuovo Coronavirus.”