L’assistenza alla comunicazione (Asacom) per gli alunni disabili nelle scuole non è partita nella maggior parte dei comuni della provincia di Siracusa.
E’ stata avviata solo a Siracusa, Augusta e Melilli. Il problema viene portato all’attenzione del prefetto di Siracusa Raffaela Moscarella da Sebastiano Amenta, presidente nazionale dell’associazione 20 Novembre che tutela i diritti delle persone con disabilità.
“Ancora una volta, l’inizio dell’anno scolastico nella provincia di Siracusa è segnato da ritardi nell’attivazione dell’assistenza specialistica per gli alunni disabili.
Sono pochi – afferma – i comuni virtuosi che hanno fatto partire il servizio nei primissimi giorni di scuola, tra l’altro, rispettando le ore del Pei, tra cui Siracusa, Augusta, Melilli.
La 20 Novembre 1989 che nella provincia conta diverse centinaia di soci sottolinea l’importanza del servizio che è essenziale, poiché in assenza dell’Asacom agli alunni con disabilità viene arrecato un danno non indifferente.
Al prefetto Sebastiano Amenta chiede un intervento nei comuni inadempienti affinché venga avviata l’Asacom, come da legge 104 Articolo 13 comma 3.
“L’assistenza specialistica è un diritto fondamentale per garantire l’inclusione e il successo scolastico degli alunni con disabilità. Tuttavia – prosegue il presidente dell’associazione – i ritardi nell’assegnazione degli assistenti e nella fornitura dei servizi necessari compromettono gravemente l’esperienza educativa di questi studenti, creando disuguaglianze e ostacoli insormontabili.
È inaccettabile il fatto, che ogni anno ci troviamo di fronte agli stessi problemi.
Gli alunni con disabilità hanno diritto a un’educazione equa e di qualità, e questi ritardi sono una violazione di tale diritto”.
La 20 Novembre chiama gli Enti locali ad assumere provvedimenti immediati per risolvere tale situazione e garantire che l’assistenza specialistica sia disponibile sin dal primo giorno di scuola.
È essenziale che vengano messe in atto misure efficaci per prevenire ulteriori ritardi e assicurare che tutti gli alunni, indipendentemente dalle loro abilità, possano accedere a un’istruzione inclusiva e di qualità, ecco perché la strada maestra ad oggi è il ddl 236 che mira ad internalizzare gli assistenti.
Molti comuni hanno preso la palla al balzo in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che dice che il piano educativo non è vincolante quindi gli Enti locali possono erogare in base alla loro disponibilità economica inficiando il percorso didattico degli alunni con disabilità.
L’associazione – conclude – supporterà in giudizio chiunque voglia fare rivalere il diritto del proprio figlio ove sia stato negato”.
Il problema riguarda solo le scuole di competenza comunale (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) perché nelle scuole superiori il servizio è iniziato regolarmente insieme all’anno scolastico il 12 settembre scorso.
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