Al via il presidio sanitario USCAI per la sicurezza dei lavoratori impegnati nella fermata di Isab-Lukoil.
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Da sabato, operativo il presidio sanitario presso il dopolavoro Isab-Lukoil di Viale E. Garrone con l’ USCAI (Unità Speciale di Continuità Assistenziale Industriale) dell’ASP di Siracusa al fine di monitorare e contenere la diffusione epidemiologica da Covid 19. Il presidio sarà operativo dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 14,00. L’unità è composta da quattro medici (con un sistema turnante), un infermiere, un operatore socio-sanitario (tutti con opportuni equipaggiamenti protettivi). L’Uscai verrà attivata dal responsabile delle imprese impegnate in fermata e validata dal medico competente dell’impresa stessa quando il lavoratore presenta sintomi di infezione respiratoria o febbre o comunque per lavoratori venuti in contatto con persone contagiate o sospette. Nel caso di positività, Il presidio seguirà le procedure dettate dai protocolli vigenti dell’Autorità Sanitaria.
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Il presidio non farà “screening di massa”, ma sarà disponibile solo per i lavoratori e le imprese impegnate in Isab-Lukoil. Sarà operativo fino al 31 gennaio, con potenziale proroga, con l’auspicio che possa essere replicato anche in altre realtà dell’area industriale, qualora dovesse essere ancora necessario. “Saluto con piacere l’istituzione del presidio – dice Giovanni Musso, Presidente degli imprenditori metalmeccanici di Confindustria Siracusa – perchè risponde ad una precisa indicazione del protocollo siglato dalla sezione imprenditori metalmeccanici con i sindacati di categoria Fim- Fiom –Uilm. “Ritengo che sia molto importante l’istituzione di questo presidio non solo per controllare e contenere la diffusione del virus, ma anche per proteggere l’intera comunità in cui vivono i lavoratori. ”Esorto tutte le aziende – conclude Musso – ad osservare scrupolosamente le disposizioni contenute nei protocolli di contrasto alla diffusione del Covid, in quanto occorre la collaborazione di tutta la filiera produttiva per prevenire e contrastare la diffusione della pandemia”.