Due inchieste giornalistiche mettono oggi sotto accusa il sistema di ‘restituzione’ del gruppo di Luca Cannata, il deputato uomo forte di Fratelli d’Italia in provincia di Siracusa.
Le due inchieste, una del quotidiano La Sicilia, l’altra della testata on line Today.it, sono basate sulle dichiarazioni di tre ex assessori comunali, e un ex presidente del consiglio comunale di Avola, che parlano di un sistema di contribuzione non trasparente all’interno del gruppo politico di Cannata.
Secondo quanto hanno dichiarato, il sistema sarebbe stato avviato nel periodo in cui Cannata era sindaco di Avola, dal 2012 al 2022, e sarebbe continuato dopo, con la sindacatura della sorella Rossana.
Le somme versate rappresenterebbero un contributo degli amministratori al gruppo di riferimento, una sorta di ‘restituzione’ di parte delle indennità percepite per l’incarico politico ottenuto.
I tre ex assessori e l’ex presidente del consiglio comunale sostengono di aver versato ogni mese a Cannata cifre variabili tra i 250 e i 550 euro in contanti.
I soldi sarebbero serviti per il pagamento delle spese di affitto della sede di FdI di Avola e di quella di Siracusa, e all’organizzazione di eventi politici.
L’ex assessore al Verde e al decoro urbano Paolo Iacono afferma di aver consegnato a Cannata, in contanti, “un importo di 300 euro al mese, da di aprile 2020 a giugno 2024”.
L’imprenditore e coltivatore diretto Antonio Orlando, sostiene di avere versato a Cannata, in contanti, attraverso il coordinatore di Fratelli d’Italia, la somma di 200 euro al mese nel periodo in cui era assessore all’Agricoltura.
L’ex presidente del consiglio comunale Fabio Iacono, che ora è consigliere d’opposizione al nuovo sindaco, Rossana Cannata, e che da poco è confluito in Forza Italia, partito di cui è leader il parlamentare regionale Riccardo Gennuso, acerrimo rivale di Cannata nel centrodestra, afferma di avere versato prima 500 e poi 550 euro al mese.
Luciano Bellomo, insegnante precario di Educazione fisica, afferma di avere consegnato soldi in contanti all’allora sindaco Luca Cannata, quando era assessore allo Sport, turismo e spettacolo.
Deborah Rossitto, attuale assessora allo spettacolo nella giunta di Rosanna Cannata, conferma il versamento di 200 euro al mese, per quello che definisce “un contributo libero”, utilizzato per fare opere di valore sociale o attività di aggregazione del gruppo.
“Abbiamo comprato i defibrillatori da mettere qui ad Avola, dice a La Sicilia, oppure sappiamo che v’è un fondo cassa se, per esempio andiamo a mangiare una pizza tutti insieme.
Sapevo che funzionava così già da prima, ma di questo con gli altri colleghi della giunta non parlo.
Non mi tiro indietro, essendo una consuetudine”.
Il deputato, raggiunto dagli autori delle inchieste, non smentisce quella che definisce una attività lecita di autofinanziamento di un gruppo politico.
“Sono stati rispettati gli obblighi fiscali per liberalità informali ovvero, dalle informazioni in mio possesso, i contributi sono stati raccolti non configurando nessuna attività commerciale.
L’obbligo di documentazione si ha nel caso in cui il denaro raccolto viene utilizzato per spese documentabili (esempio acquisto di materiali, affitto di spazi, organizzazione di eventi pubblici). Tali spese devono essere rendicontate secondo la normativa vigente.
Questo garantisce trasparenza e correttezza amministrativa.
E questo è dimostrabile dal dottor Giuseppe Costanzo.
È giusto distinguere le raccolte interne a movimenti civici e gruppi spontanei dalle donazioni ai partiti politici che invece sono soggette a limiti e obblighi di rendicontazione stabiliti dalla legge.
Anche su ciò è dimostrabile la correttezza di quanto fatto.
È prassi diffusa e lecita e normale che gruppi politici, associazioni culturali o movimenti giovanili si autofinanzino con collette tra i membri per sostenere le attività del gruppo.
Senza che questo implichi alcuna irregolarità.
Quindi non vi è stato né risulta alcun sistema di riscossione obbligatoria da parte dell’allora sindaco o di altri esponenti dell’amministrazione comunale.
Ma semplice autofinanziamento dell’attività locale”
Sull’ammontare complessivo dei contributi versati al parlamentare, La Sicilia parla di 400 mila euro raccolti in 12 anni, Today.it di 150 mila euro in cinque anni.
Tutte somme non tracciate e non iscritte in nessun bilancio.
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