Nove associazioni fanno appello ai sindaci dei comuni interessati, per accogliere favorevolmente la perimetrazione e zonizzazione, per consentire una rapida conclusione dell’iter istitutivo del Parco Nazionale degli Iblei.
Con una lettera aperta, un cartello di nove associazioni, tra cui Legambiente, WWF e Natura Sicula, chiedono ai sindaci dei comuni interessati di accogliere favorevolmente la perimetrazione e zonizzazione proposta dall’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente e dal Ministero della Transizione Ecologica, per consentire una rapida conclusione dell’iter istitutivo del Parco Nazionale degli Iblei.
Nella lettera appello, le associazioni firmatarie sottolineano come gli Iblei siano di fatto già un parco dal punto di vista fisico, e come la perimetrazione e zonizzazione proposta, non aggiunga nulla a quanto già preesistente all’interno delle aree naturali protette e dei boschi.
Il costituendo parco interessa sei comuni della provincia di Ragusa, diciannove della provincia di Siracusa e tre di quella di Catania, e comprende le riserve naturali Pantalica-Valle dell’Anapo, Cavagrande del Cassibile e il complesso speleologico Villasmundo-S.Alfio, e sedici Siti di importanza comunitaria (Sic), le Zone speciali di conservazione e le Zone di protezione speciale.
Le associazioni sottolineano come l’istituzione del parco permetterebbe di sfruttarne i vantaggi, senza soggiacere alle limitazioni già imposte dalle leggi e dai regolamenti di riferimento, considerato che buona parte dell’intera zona risulta sottoposta a vincolo idrogeologico e in gran parte a vincolo paesaggistico.
Le associazioni sottolineano inoltre come l’istituzione del parco potrebbe organizzare e incrementare, con le opportune diversificazione, i flussi turistici, aumentando la gamma delle tipologie di vacanze, che non sarebbero più limitate a ristretti periodi dell’anno, aggiungendo un turismo più qualificato e culturalmente più elevato, adeguato ai siti già dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Il parco favorirebbe inoltre la nascita di una cultura imprenditoriale e di microaziende, soprattutto presso i giovani, la categoria in atto maggiormente penalizzata, come bene insegna l’esperienza acquisita in tutti i parchi esistenti, dove aumenta il lavoro tecnico-scientifico per i laureati e diplomati, nascono cantieri di manutenzione ambientale, si aprono centri visita, aumentano gli addetti al turismo, all’artigianato, al commercio, all’agricoltura.