Dopo la sentenza del 13 giugno della Consulta, che accogliendo le motivazioni del Gip del Tribunale di Siracusa, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della parte impugnata del decreto-legge 5 gennaio 2023, la Regione ha finanziato la messa in sicurezza del depuratore consortile Ias.
La Regione ha infatti individuato il percorso per il futuro dell’impianto, destinando nella manovra finanziaria appena approvata all’Ars, su proposta del governo regionale, 9 milioni di euro per la messa in sicurezza.
Il futuro dell’Ias sarà nella depurazione dei reflui civili.
Nel 2025 le industrie cominceranno a staccarsi dal depuratore, avvalendosi di impianti propri, già in fase di realizzazione, e la procedura sarà completata entro la fine del 2026.
La soluzione è il risultato del confronto che si è svolto nei tre incontri, che si sono svolti nelle ultime settimane a Palazzo d’Orléans, voluti dal presidente della Regione Renato Schifani nella qualità di coordinatore delle attività per adeguare il depuratore alle prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale, l’Aia, rilasciata dal dipartimento regionale dell’Ambiente.
Le riunioni sono state presiedute dal commissario per l’attuazione degli interventi per l’adeguamento del depuratore Ias, Giovanna Picone, che nei giorni scorsi aveva convocato prima il tavolo tecnico interistituzionale, poi i i sindaci del comprensorio e, infine, i grandi utenti industriali.
Per il rilancio del depuratore, la soluzione ipotizzata è quindi quella di collegare all’impianto altre utenze civili, oltre quelle dei comuni di Melilli, Priolo e Siracusa.
Si pensa a Floridia e Solarino, considerato che il sindaco di Augusta Giuseppe Di Mare ha più volte dichiarato di voler seguire la strada della costruzione dell’impianto autonomo di Punta Cugno.
In questo caso sarebbe necessaria la rimodulazione delle tariffe attuali.
Ma sul tavolo c’è anche l’ipotesi di offrire nuovi servizi al territorio, come l’utilizzo degli avanzati laboratori di analisi dell’impianto Ias.
Soddisfatto il presidente della Regione Renato Schifani.
“È importante gettare le basi per consentire a questa imponente infrastruttura, che serve una delle realtà industriali più complesse dell’Isola, di continuare a stare sul mercato, garantendone la sostenibilità economica.
Nell’arco di un mese, con la collaborazione dello staff dell’amministratore giudiziario Antonio Mariolo, saranno stabiliti tempi e modalità per valorizzare l’impianto, offrendo servizi al territorio e ridimensionando i costi di gestione.
Nel frattempo abbiamo destinato 9 milioni di euro di fondi regionali per la messa in sicurezza”.
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