Diversi organi di stampa hanno anticipato la notizia dell’apertura di un’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Catania, guidata dal procuratore Francesco Curcio, sui movimenti sospetti di navi petroliere al largo delle coste siciliane e delle soste davanti il porto di Augusta.
La trasmissione Report, in onda domenica scorsa su Rai Tre, aveva presentato un servizio, basato sull’indagine condotta dall’Unità investigativa Greenpeace Italia, sulle attività illecite della flotta fantasma russa in Sicilia.
Nell’inchiesta, dal titolo “Complicità italiane e rischi ecologici delle violazioni all’embargo sul petrolio”, si sostiene che dalla metà del 2024 buona parte dei trasferimenti di carichi petroliferi da una nave a un’altra fatti in mare aperto, il cosiddetto ship-to-ship, siano avvenute al largo del golfo di Augusta.
Nel 2024 gli scambi di greggio tra petroliere monitorati nel mare della Sicilia orientale, definito il nuovo “hub”, sarebbero stati 33.
Si tratta di operazioni che rappresentano un rischio ambientale importante.
Buona parte di queste attività, secondo Greenpeace, interesserebbero la cosiddetta flotta fantasma russa, “shadow fleet”, e avrebbero lo scopo di aggirare le sanzioni imposte dall’Unione Europea dopo l’invasione russa dell’Ucraina del febbraio 2022.
La Russia, in risposta alle sanzioni, ha messo in mare una “flotta fantasma” costituita prevalentemente da vecchie petroliere, alcune in disuso, che navigherebbero senza il rispetto delle condizioni di sicurezza e senza assicurazioni, spesso spegnendo il dispositivo di tracciamento, rendendole così delle vere e proprie imbarcazioni fantasma.
Secondo l’inchiesta di Greenpeace, il 36% del petrolio e derivati scambiati da nave a nave nelle acque davanti al golfo di Augusta viene maneggiato da imbarcazioni vecchie e senza un’adeguata copertura assicurativa sui danni per sversamento.
Il trasbordo del greggio avverrebbe da navi della flotta fantasma russa a navi in possesso della regolare documentazione, che lo trasporterebbero agli stabilimenti per la raffinazione.
Si tratterebbe di un meccanismo già denunciato alcuni anni fa, attraverso il quale il petrolio estratto nei pozzi controllati dall’Isis veniva immesso nel mercato internazionale.
Secondo l’inchiesta, il contrabbando di carburante in Libia avrebbe un volume molto maggiore rispetto a quanto considerato, proprio perché legato al traffico illecito di petrolio e derivati russi sottoposti a sanzioni, che verrebbero lì ‘ripuliti’.
Diverse navi che si rendono irrintracciabili al largo delle coste libiche scaricherebbero poi in porti Italiani senza ricevere ispezioni dalle autorità portuali, in violazione delle norme internazionali che prevedono appunto ispezioni alle navi che abbiano disattivato il sistema di tracking per lunghi periodi.
Secondo Maripol, la convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento marino da parte delle navi, in caso di attività ship to ship, le navi devono comunicare alle autorità costiere una serie di informazioni che vanno dal nome e la nazionalità, al tipo e quantità dell’olio, la data e la durata delle operazioni e altro.
Al centro dell’inchiesta della Dda di Catania ci sarebbe il mancato rispetto del divieto imposto ai Paesi dell’UE di fornire servizi di assistenza tecnica, intermediazione e assistenza finanziaria a nessuna delle entità coinvolte nel trasporto marittimo di petrolio russo.
Le norme proibiscono di partecipare consapevolmente in attività svolte con lo scopo di eludere le sanzioni imposte, tra cui operazioni StS (ship to ship, ndr) finalizzate a riciclare petrolio russo o consentire a un carico originato da una imbarcazione sottoposta a sanzioni di proseguire il suo viaggio.
Divieto che secondo Greenpeace non sarebbe stato rispettato, permettendo al petrolio russo di rifornire le raffinerie del petrolchimico.
Iscriviti al Canale WhatsApp di Webmarte TV in modo semplice e veloce.
Clicca qui per entrare nel canale e quindi premi il pulsante in alto a destra “Iscriviti”.
Non riceverai notifiche, ma potrai consultare i nostri articoli aggiornati quando vorrai.