Dopo la sentenza della Corte Costituzionale di ieri, sul cosiddetto ‘decreto Priolo’, la Cisl è preoccupata per le conseguenze sull’intero tessuto industriale del petrolchimico.
La Corte ha infatti dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma che stabiliva la competenza del Tribunale di Roma per gli appelli contro i provvedimenti del giudice che abbiano negato l’autorizzazione a proseguire l’attività di stabilimenti o impianti sequestrati di interessi strategico nazionale (leggi l’articolo).
Per Alessandro Tripoli, segretario di Femca Ragusa Siracusa, la Federazione Energia, Moda, Chimica e Affini di Cisl, la sentenza potrebbe avere gravi ripercussioni sull’intero compre4nsorio industriale del siracusano.
“Come Femca Cisl Ragusa Siracusa, prendiamo atto della decisione della Corte con il rispetto che si deve a ogni pronunciamento costituzionale.
Tuttavia, non possiamo nascondere la nostra preoccupazione per le potenziali conseguenze pratiche che questa sentenza potrebbe avere sul tessuto produttivo e occupazionale del nostro territorio.
Il provvedimento restituisce la competenza territoriale sulle autorizzazioni alla prosecuzione delle attività, anche in presenza di impianti di interesse strategico, al tribunale competente secondo le regole ordinarie”.
Il timore del sindacato è che il ritorno di competenza al Tribunale di Siracusa, innestandosi su un contesto già noto e complesso, possa comportare, in assenza di autorizzazione alla prosecuzione, la concreta possibilità che il servizio di trattamento dei reflui venga sospeso, con ricadute immediate sulla funzionalità degli impianti industriali che conferiscono i propri reflui all’infrastruttura consortile.
“Parliamo di un nodo strategico per tutto il polo industriale di Siracusa, da cui dipendono migliaia di posti di lavoro diretti e migliaia nell’indotto.
Un eventuale arresto dell’attività avrebbe un impatto pesantissimo sull’economia e sulla tenuta sociale dell’intero territorio.
In questo momento serve grande responsabilità da parte di tutti.
È urgente un confronto chiaro e costruttivo tra istituzioni, enti coinvolti e imprese, per affrontare questa fase nel rispetto delle norme, ma anche con la consapevolezza che la salvaguardia dell’occupazione e la continuità industriale sono obiettivi da perseguire con decisione”.
Tripoli assicura che il suo sindacato continuerà a svolgere il proprio ruolo con fermezza e spirito propositivo in difesa dei lavoratori.
“Lo faremo tutelando i lavoratori, informando con trasparenza e promuovendo soluzioni che tengano insieme lavoro, ambiente, salute e legalità, senza contrapposizioni ma cercando un equilibrio concreto e possibile.
In gioco non c’è solo la tenuta di un impianto.
C’è il futuro di un’intera comunità industriale e di un territorio che merita certezze, visione e stabilità”.
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