Sasol prepara un piano di ristrutturazione che prevede la chiusura di un impianto nello stabilimento di Augusta, con 65 esuberi tra i dipendenti.
La notizia, data dal sindaco di Melilli e presidente della commissione Ambiente all’Ars, Giuseppe Carta, nel corso di una intervista a SiracusaNews, ha fatto alzare ulteriormente la tensione nella zona industriale e provocato la reazione dei sindaci di Augusta (leggi l’articolo) e Siracusa.
Nel corso dell’intervista, Carta ha parlato della crisi della zona industriale e annunciato iniziative clamorose, come il blocco del porto di Augusta, nel caso l’azienda dovesse avviare licenziamenti.
“Non possiamo tollerare che il nostro territorio diventi un laboratorio di dismissioni industriali mascherate da riorganizzazioni.
Mi metterò davanti al porto con la fascia tricolore e un pedalò, se servirà, per ribadire che la Sicilia orientale non è terra di conquista o di abbandono.
Se un player decide di ridurre il personale, deve esserci un meccanismo chiaro e condiviso per ricollocare quei lavoratori in altre aziende del territorio che abbiano posti vacanti.
Non possiamo permettere che un simile evento si ripeta senza un piano strutturale.”
Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha subito raccolto l’invito del presidente della commissione Ambiente all’Ars.
“L’invito a fare squadra per la zona industriale rivolto ai rappresentanti istituzionali dall’onorevole Carta è totalmente condivisibile e deve sentire tutti coinvolti al di là delle appartenenze.
Si tratta di un altro segnale di un processo al quale guardo con preoccupazione e che non può essere deciso solo dalle aziende.
I progetti di riconversione nella direzione dell’ammodernamento degli stabilimenti e della produzione non sono negativi in quanto tali ma se ci sono dei costi questi non possono essere pagati dai lavoratori e dal territorio.
Una materia così importante non può essere affrontata senza un piano industriale complessivo che guardi al futuro e che non può essere deciso senza un coinvolgimento delle istituzioni locali e delle parti sociali.
Sono pronto a discutere le novità che aziende vorranno sottoporci ma sia chiaro che io sarò sempre della parte dei lavoratori e delle loro famiglie, dal cui benessere dipende un pezzo importante dell’economia siracusana”.
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