La raffineria di Priolo è al centro di alcune inchieste giornalistiche, ma anche della magistratura, che l’accusano di inquinare e di acquistare greggio di provenienza russa, violando l’embargo deciso dell’UE dopo l’invasione dell’Ucrania.
Riportiamo il testo completo del comunicato dell’azienda.
“ISAB, in merito al programma di “Report” del 2 marzo scorso, richiama i contenuti della propria nota pubblicata sul sito del medesimo programma al seguente percorso:
Inoltre ribadisce, al solo fine di veicolare informazioni complete e veritiere, quanto segue.
In relazione al funzionamento dell’impianto TAS, si evidenzia che – i Periti, nominati dal Giudice per le Indagini Preliminari, nella propria relazione affermano che “non si ritiene che le emissioni del TAS possano aver provocato una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili della qualità dell’aria nel comprensorio della zona industriale di Priolo Gargallo – Melilli” e, in merito al mare, hanno confermato di non avere “evidenziato una compromissione significativa e misurabile dell’acqua di mare in prossimità dell’immissione del canale Alpina che è il recettore delle acque provenienti dall’impianto di trattamento acque di scarico (TAS) di ISAB”.
Le perizie confermano inoltre che l’ecosistema marino non è stato alterato come dimostrato dai rilevamenti che mostrano la presenza di Posidonia (indicatore del buono stato di salute del mare), di pesci e di molluschi, proprio in prossimità dello scarico del Canale Alpina.
Per quanto riguarda, in generale, la sostenibilità ambientale, si ribadisce che ISAB svolge la propria attività produttiva nel pieno rispetto delle Best Available Technique (BAT) e in conformità alle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) – peraltro di recente assoggettate a procedura di verifica e riesame, conformità regolarmente soggetta a controlli continui da parte delle autorità competenti ed inquirenti.
Infine si conferma che le materie prime processate da ISAB vengono acquistate nel rispetto delle normative vigenti e controllate mediante monitoraggio continuo da parte degli Organi Competenti escludendo commercio di grezzo russo (sotto sanzione).”
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