Con il giuramento degli eletti, quasi quattro anni dopo lo scioglimento del precedente, si è insediato oggi il Consiglio comunale di Siracusa.
Dopo quasi quattro anni, Siracusa torna ad avere il Consiglio comunale.
Il precedente, eletto nel 2018, era stato sciolto nel novembre del 2019, per la mancata approvazione del rendiconto di gestione.
La riunione di oggi è stata convocata e presieduta dal consigliere Sergio Bonafede, eletto nella lista Noi con la Sicilia – Popolari e Autonomisti, consigliere anziano, essendo stato, con le sue 784 preferenze, il più votato nelle elezioni del maggio scorso.
Dopo il giuramento dei consiglieri e la verifica delle condizioni di eleggibilità ed incompatibilità dei nuovi eletti, la seduta è entrata nel vivo, con un acceso dibattito sulla richiesta, presentata del consigliere Alessandro Di Mauro, del gruppo Popolari e Autonomisti, di rinviare a settembre l’elezione del presidente e del vice presidente.
A conclusione della discussione, che ha visto anche una sospensione di un quarto d’ora, per permettere ai gruppi di consultarsi, è stata approvata, con 19 voti favorevoli, la proposta del consigliere Andrea Buccheri, del gruppo Francesco Italia sindaco, di rinviare l’elezione dei vertici del Consiglio al 3 agosto.
Assente per motivi di salute, il sindaco Francesco Italia ha affidato il saluto al nuovo Consiglio ad una lunga e articolata lettera, che è stata letta in aula dal vice Sindaco Edy Bandiera.
Il centrodestra, che sulla carta avrebbe potuto contare su 19 voti, ha quindi di fatto abbandonato l’ipotesi di eleggere alla carica di presidente il candidato sindaco Ferdinando Messina.
È evidente che non c’è più la maggioranza per farlo.
Sarebbero stati proprio i 4 consiglieri del gruppo Popolari e Autonomisti ad avere di fatto abbandonato la colazione, facendo ora pendere l’ago della bilancia dalla parte della coalizione che ha sostenuto Italia.
Potrebbe essere infatti proprio uno dei quattro autonomisti il presidente eletto nella seduta di giovedì prossimo.
Sarà una settimana di intensi confronti per trovare quella che sarà la ‘nuova’ maggioranza in Consiglio comunale, presumibilmente vicina al sindaco, che dovrà in ogni caso concedere qualcosa in cambio del sostegno.