Ad intervenire è Giovanni Cafeo, parlamentare regionale di Italia Viva e segretario della III Commissione ARS Attività Produttive, che critica duramente alcuni provvedimenti del presidente della Regione Musumeci.
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“Dalla scorsa domenica 17 gennaio sono in vigore in tutta la Sicilia le limitazioni imposte dalla Zona Rossa, inasprite da alcuni provvedimenti mirati del Presidente della Regione; nonostante l’eccezionale momento vissuto e i numeri della pandemia che continuano a preoccupare, alcune decisioni assunte risultano inspiegabili, a cominciare dall’obbligo di chiusura per le attività di toelettatura degli animali, argomento sul quale ho presentato un OdG all’ARS. Sebbene i servizi di toelettatura degli animali rientrino tra i codici ATECO relativi ai servizi alla persona – spiega Cafeo – appare palese che non possano rappresentare un reale pericolo di contagio, sia perché destinati appunto agli animali sia perché, ben prima dell’emergenza Covid, gli standard di igiene e sicurezza seguiti erano già all’avanguardia”.
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“Va inoltre evidenziato che in occasione del lockdown generalizzato della scorsa primavera – prosegue Cafeo – il governo Nazionale e Regionale avevano autorizzato, sia pure nell’ultima fase, la ripresa anticipata del servizio di toelettatura, ritenendolo di fatto a basso rischio; al fine di ripartire con queste attività, necessarie anche per garantire la corretta igiene e quindi la salute dei nostri animali, si potrebbe optare per un ulteriore irrigidimento del protocollo di sicurezza per i lavoratori, limitando al minimo le occasioni di contatto con i clienti, ad esempio prenotando la prestazione su appuntamento e garantendo il corretto ditanziamento sociale, oltre alle ordinarie norme anti-covid quali l’utilizzo di mascherine, gel disninfettante, guanti ecc. Sulla stregua di quanto avvenuto in altre zone d’Italia, come ad esempio in Toscana – conclude Cafeo – con questo Ordine del Giorno chiedo al Governo di impegnarsi per la riapertura immediata delle toelettature per animali in Sicilia, attraverso un’apposita ordinanza regionale”.