La vicenda del contributo obbligatorio chiesto alle famiglie degli alunni del Liceo Einaudi è ormai un caso politico. Il segretario provinciale dei Giovani Democratici, Angelo Gallo, che è anche consigliere comunale Pd, chiede il ritiro della circolare della dirigente scolastica.
Dopo l’onorevole Piccolotti, di Alleanza Verdi Sinistra, che ha annunciato la presentazione di una interrogazione al ministro dell’istruzione Valditara, sulla vicenda del contributo chiesto alle famiglie degli alunni del Liceo Einaudi arriva la presa di posizione del segretario provinciale dei Giovani Democratici Angelo Gallo.
Ormai la vicenda è diventata un vero caso politico, al punto che molti si chiedono se la richiesta di un contributo obbligatorio alle famiglie avrebbe avuto la stessa eco se la dirigente scolastica del Liceo Einaudi, Teresella Celesti, non fosse anche l’assessore con delega all’Istruzione della giunta presieduta dal sindaco Italia.
Angelo Gallo, che è anche consigliere comunale del Partito democratico, all’opposizione a palazzo Vermexio, afferma di avere appreso dell’interrogazione dell’onorevole Piccolotti dalla stampa.
Gallo definisce l’interrogazione che la parlamentare si appresta a presentare al ministro Valditara “puntuale”, che “fa emergere una pratica intollerabile per una scuola pubblica che deve quindi garantire il diritto allo studio e l’accesso a tutti gli strumenti scolastici curriculari, universalmente e gratuitamente”.
Per Gallo, “Ciò che può fare una scuola è quello di ampliare l’offerta extracurriculare, proponendo e non obbligando, un contributo economico alle studentesse, studenti e alle loro famiglie, allorquando non intervengano progetti finanziati dalla finanza pubblica, sia essa provinciale, regionale, statale o tramite fondi UE”.
Per Gallo, in tempi come quelli attuali, “con l’inflazione galoppante, con alti tassi di povertà e con lavori sempre meno sicuri, sarebbe meschino garantire il servizio di registro elettronico solamente alle famiglie che se lo possono permettere, alimentando e acuendo la forbice delle disuguaglianze tra chi ha meno e chi invece ha di più”.
Gallo accusa polemicamente la dirigente scolastica di essere “convinta di gestire una impresa privata, anziché una scuola, dove i servizi vengono garantiti solo al pagamento di una quota da sottoscrivere a tutti i fruitori”.
Il segretario GD, invita la dirigente e tutto il consiglio di istituto a ritornare sui propri passi, modificando la decisione e “garantendo tutte quelle conquiste che, nella storia della nostra Repubblica, le studentesse e studenti hanno conquistato”.
“Se è vero, come è vero, che il governo destina pochi fondi alla scuola, penalizzando quindi un diritto universale e fondamentale come l’istruzione pubblica, voglio ricordare che è il sistema scolastico italiano che garantisce ( o dovrebbe garantire) la formazione e l’istruzione curriculari delle studentesse e studenti, in maniera gratuita. Spetta allora ai governi regionali e nazionali aumentare le risorse destinate alla scuola, non se ne devono fare carico le famiglie”.