Tra gli oltre novemila giornalisti di 138 paesi che hanno partecipato al Giubileo della Comunicazione, che si è celebrato a Roma sabato e domenica scorsi, il gruppo più folto era quello dell’Ucsi.
A organizzare i 370 giornalisti dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana, la realtà che riunisce giornalisti e comunicatori nelle venti regioni italiane, è stato il segretario nazionale, il carlentinese Salvo Di Salvo.
Durante la tre giorni romana, i giornalisti hanno potuto riflettere sul significato e l’importanza della comunicazione e sul ruolo delicato che svolge l’informazione nella società di oggi.
Nell’udienza di sabato, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza della stampa libera.
“Il lavoro del giornalista è un lavoro che costruisce, la società, la chiesa, il mondo, a patto che sia vero, e non si può dire cose vere se non si è veri dentro”.
Papa Francesco ha anche ricordato che un’informazione libera, responsabile e corretta è un patrimonio di conoscenza, di esperienza e di virtù che va custodito e va promosso.
“Senza questo, rischiamo di non distinguere più la verità dalla menzogna; senza questo, ci esponiamo a crescenti pregiudizi e polarizzazioni che distruggono i legami di convivenza civile e impediscono di ricostruire la fraternità.
Il Pontefice ha invitato i giornalisti a cogliere gli elementi di speranza che ci sono anche nelle storie più tristi, ad affiancare l’hopetelling allo storytelling, il racconto della speranza, che c’è all’interno delle storie.
Importanti contributi alla riflessione sul ruolo dell’informazione nell’attuale momento sono stati forniti anche dalla giornalista filippina Maria Ressa, premio Nobel per la pace, e dallo scrittore irlandese Colum McCann, nel corso di un incontro moderato dal giornalista Mario Calabresi.
Raccogliendo l’invito di papa Francesco, Calabresi ha sottolineato l’importanza delle parole utilizzate e del racconto.
“La narrazione del male non può essere la sola lettura del mondo. Non può essere il motore dell’informazione. Perché anche dentro il male si può vedere un segno del bene. Ma sembra che siamo diventati incapaci di cogliere quei segni di bene, appigli per non cadere nella disperazione”
Salvo Di Salvo, che è anche componente del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Sicilia, ha poi moderato un importante incontro, nella sede nazionale dell’Ordine, sul tema “Il giornalismo a servizio della democrazia. Pellegrini di speranza, comunicare il Giubileo 2025 per costruire insieme un mondo migliore”, al quale hanno partecipato i rappresentanti di Ucsi, Ordine dei Giornalisti, Fnsi, Stampa Estera, Copercom, Fisc, WeCa, e Constructive Network.
GUARDA IL VIDEO CON L’INTERVISTA A DI SALVO
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