Si svolgerà martedì 12 marzo, alle 17, la riunione del tavolo tecnico sull’impianto consortile Ias.
Alla riunione sono stati invitati i sindaci dei comuni di Augusta, Melilli, Priolo e Siracusa.
Il tavolo di coordinamento è previsto nel comma 3 dell’articolo 4 del decreto Ministro delle imprese e del made in Italy di concerto con il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, del 12 settembre 2023, denominato ‘salva Isab’, che prevede la convocazione, da parte del presidente della Regione del tavolo per coordinare al finanziamento, la progettazione ed la realizzazione delle opere necessarie “a dare soluzione efficace e definitiva alle questioni ambientali emerse in sede di sequestro”.
Il decreto definisce le misure attraverso le quali è realizzato, in relazione al complesso degli stabilimenti di proprietà della società Isab srl, riconosciuto di importanza strategica, il bilanciamento tra le esigenze di continuità dell’attività produttiva e di salvaguardia dell’occupazione, e la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute, dell’ambiente.
Tra gli impianti connessi all’Isab è compreso il depuratore consortile Ias di Priolo, attualmente sotto sequestro giudiziario da parte del Tribunale di Siracusa, disposto il 15 giugno 2022 con l’accusa di disastro ambientale.
Il presidente Schifani, come noto, ha nominato commissario per l’Ias, l’ingegnere Giovanna Picone, che dovrà anche coordinare le azioni attuative e realizzative, ed ha insediato il tavolo tecnico lo scorso 26 febbraio, nel corso di una riunione nella Prefettura di Siracusa (leggi l’articolo).
Soddisfatto il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, nella duplice veste anche di presidente della Commissione ambiente all’Ars.
“Salute e lavoro sono un binomio inscindibile, l’una non può e non deve escludere l’altra.
Ringrazio il Presidente della regione per questo ulteriore atto di sensibilità verso il territorio. Questo coordinamento servirà per dettare le linee guida per riscrivere una storia di sostenibilità e rispetto nei confronti dei territori che ospitano le grandi industrie di raffinazione”.