Il CGA, con una sentenza dell’11 gennaio scorso, ha accolto il ricorso della CGIL contro l’Ordinanza del Prefetto di Siracusa Luigi Pizzi, che il 9 maggio del 2019 aveva proibito ogni riunione o manifestazione di lavoratori nella zona industriale.
Dopo quattro anni, il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha riconosciuto le ragioni del sindacato che ha ricorso per l’annullamento dell’ordinanza dell’allora Prefetto di Siracusa Luigi Pizzi.
Il CGA, con una sentenza dell’11 gennaio, ha annullato l’ordinanza di divieto di assembramento dell’allora prefetto, ribadendo l’intangibilità dell’art. 17 della Costituzione, come rivendicato sin dall’inizio dai promotori dell’azione giudiziaria, il segretario generale della Cgil di Siracusa Roberto Alosi e il segretario generale nazionale Maurizio Landini, che sono stati assistiti dagli avvocati Umberto Di Giovanni, Vittorio Angiolini e Simone Sabattini.
Nel maggio del 2019, nel pieno di una vertenza che coinvolgeva decine di famiglie di lavoratori della zona industriale, l’allora Prefetto di Siracusa vietò per cinque mesi, con una propria ordinanza, ogni possibilità di riunione dei lavoratori negli spazi attigui a ben dodici portinerie di tutti gli stabilimenti della zona industriale e persino di grandi esercizi commerciali.
La Cgil denunciò immediatamente l’illegittimità del provvedimento, ritenendolo un intervento improprio nella dialettica tra le forze sociali e nel dialogo che si stava faticosamente costruendo tra di loro.
Nella sentenza, che annulla gli atti impugnati, si legge:
“Al riguardo può osservarsi che alla libertà di riunione garantita dalla Costituzione all’art. 17, non possono apportarsi limiti né tramite legge né tantomeno tramite esercizio di potere amministrativo…….. Con detto provvedimento, è chiaro, si è inteso soprattutto e in anticipo pregiudicare il diritto di riunirsi dei lavoratori per finalità sindacali, il quale, sia all’interno che all’esterno dei luoghi di lavoro, trova copertura ulteriore nell’art. 39 della Costituzione.”
L’ordinanza prefettizia risale al periodo in cui Ministro dell’Interno era l’attuale vice premier Matteo Salvini, e nasceva da alcune segnalazioni dell’Ambasciatore russo e del Console generale russo entrambe relative al “blocco illecito del lavoro dello stabilimento ISAB” e dalla nota del febbraio 2019 diffusa dal Capo di Gabinetto del Ministro dell’Interno di allora Matteo Piantedosi, oggi attuale Ministro dell’ Interno del Governo Meloni, che forniva precise indicazioni di prevenzione e di contrasto di “illegalità” nel settore della logistica.
Soddisfazione del segretario della Cgil di Siracusa Alosi, per l’esito di quella che definisce “Un’azione giudiziaria doverosa da parte della CGIL, non solo a difesa dei lavoratori rappresentati ma soprattutto a tutela rigorosa dei diritti costituzionali essenziali per la vita democratica.
“Senza libertà, senza diritto di riunirsi, di circolare liberamente e di manifestare, la democrazia sarebbe snaturata e svuotata”.