In visita a Siracusa per incontrare gli imprenditori di Confindustria, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha fatto il punto sulle principali vertenze del mondo delle imprese, a cominciare da quella che riguarda il petrolchimico siracusano.
Soddisfatto del protocollo firmato da quasi tutti i sindacati e, proprio ieri, dalla Regione Sicilia che “prevede espressamente un investimento di oltre 2 miliardi di euro, per raggiungere l’obiettivo ‘clima e lavoro’”.
L’investimento di Versalis, ha affermato il ministro, ridurrà di oltre il 40% le emissioni di Co2 garantendo anche l’occupazione.
Il ministro Urso ha inoltre annunciato la convocazione per fine aprile di un tavolo sull’indotto, “anche se”, ha precisato, “il protocollo sottoscritto, anche grazie all’addendum ottenuto dalla Regione Sicilia, assicura il monitoraggio dell’attuazione del piano da parte del ministero”.
Nell’incontro con la stampa, il ministro ha toccato anche altri temi, a cominciare dal futuro energetico nel Paese, e ha sottolineato il ruolo centrale dell’Italia in Europa nelle riforme.
Soprattutto quelle che riguardano i due strumenti normativi dell’UE per ridurre le emmissioni di Co2: il sistema ETS (Emission Trading System) e il CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism).
“L’Italia ha deciso di investire nelle tecnologie del nucleare, perché siamo consapevoli che l’Europa debba diventare autonoma nella produzione energetica, così come hanno fatto gli Stati Uniti dopo l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre del 2021, quando si resero conto di essere vulnerabili e decisero di raggiungere la piena autonomia energetica, ed oggi sono un paese esportatore di energia.
Il nostro 11 settembre è stato l’attacco della Russia all’Ucraina”.
Per il ministro, l’Europa deve raggiungere l’autonomia strategica energetica anche alla luce della sostenibilità ambientale.
La strategia energetica del governo punta sul nucleare di ultima generazione.
“La nostra politica, accanto allo sviluppo di ogni forma possibile di energia rinnovabile, solare, eolica, geotermica, idroelettrica, che stiamo incrementando ogni giorno di più, occorre garantire una forma di energia continuativa utilizzabile a livello industriale in ogni condizione.
Questa non può che essere il nucleare di nuova generazione, anche alla luce dell’esigenza di garantire la completa decarbonizzazione nell’arco di qualche decennio e della rinuncia alla fonte di transizione che è il gas.
Stiamo preparando il nostro Paese a diventare produttore di tecnologia green”.
Il ministro ha sottolineato come il nucleare su cui punta il governo, non preveda la realizzazione di grandi centrali, ma reattori prodotti in Italia a livello industriale, trasportabili con container per essere istallati nelle aziende di tutto il mondo che le richiederanno.
A una domanda sul perché nel suo intervento, in un passaggio sulla produzione delle turbine per l’eolico offshore non avesse citato il porto di Augusta ma solo la Puglia, il ministro ha risposto che “la scelta la fanno le imprese e il governo si limita, in una economia libera come la nostra, ad accompagnare, supportare e sostenere le libere decisioni delle imprese”.
Il ministro Urso ha anche precisato che il riferimento era a un importante investimento che un’impresa italiana ha deciso di realizzare insieme a un’impresa straniera, leader mondiale nella produzione di grandi impianti eolici, di realizzare nel polo che nascerà nell’asse tra Brindisi e Taranto.
GUARDA IL VEDO COMPLETO DELL’INCONTRO DEL MINISTRO CON LA STAMPA
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