Nel corso dell’incontro con la stampa in occasione dell’insediamento, presso la Prefettura di Siracusa, del tavolo tecnico per depuratore consortile Ias di Priolo, l’ingegnere Giovanna Picone, nominata dal presidente della Regione Schifani commissario per l’attuazione degli interventi per l’adeguamento dell’impianto, ha risposto ad alcune domande.
Sebbene sia stata nominata appena dieci giorni (leggi l’articolo), la neo commissario ha dato qualche indicazione su quello che sarà il futuro dell’impianto di Priolo.
I quattro principali gruppi industriali del polo petrolchimico smetteranno di riversare i reflui nell’impianto consortile che, sulla base di un nuovo piano industriale, dovrà aprire agli enti pubblici.
“Cercheremo di sfruttare al massimo quell’area per renderla produttiva con interventi che vadano nella direzione del rispetto dell’ambiente.
Dovremo fare un revamping che permetta di elaborare un nuovo piano industriale, che dovrà tenere conto che l’impianto per funzionare correttamente, dovrà comunque mantenere un equilibrio tra i reflui industriali e quelli urbani”.
Si fa quindi concreta la possibilità che l’impianto Ias possa trattare anche i reflui urbani dei comuni di Augusta e Siracusa.
Dovrà essere però la Regione ad assumere l’iniziativa e proporre la soluzione ai comuni, se non lo faranno loro.
Sull’Autorizzazione integrata ambientale dell’impianto, l’ingegnere Picone ha precisato.
“L’Aia non revocata. C’è una diffida sull’Aia che sarà revocata se non si dovesse ottemperare alle prescrizioni.
Con il distacco delle quattro grandi aziende, che provvederanno alla depurazione dei reflui prodotti, con propri impianti, il quadro cambia completamente”.
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