La candidata del fronte progressista alle prossime elezioni amministrative, Renata Giunta, attacca il sindaco Francesco Italia sul Pdum.
Giunta ricorda come il comune di Siracusa sia ancora commissariato per la realizzazione del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, il Pdum.
“L’11 aprile è la giornata nazionale del mare, istituita con il fine di valorizzare il mare come risorsa economica, culturale, scientifica e ovviamente ricreativa.
Un modo per aiutarci a riflettere sull’importanza del rispetto e della conoscenza del mare, che è una risorsa preziosa per tutti quanti, in particolare per noi siracusani, poiché, come si sa, al mare Siracusa deve la sua storia . Il mare è anche gran parte del motore dell’offerta turistica.”
Così la candidata Sindaca di Siracusa per la Coalizione Democratica e Progressista, che ricorda come la legge obbliga tutti i comuni costieri a dotarsi dei PUDM, per permettere a tutti i cittadini di potere godere e trarre vantaggio, dal mare.
Il Piano di utilizzo delle aree demaniali marittime (PUDM) è il documento di pianificazione comunale che regola le modalità di utilizzo della fascia costiera demaniale e del litorale marino, sia per finalità pubbliche sia per iniziative connesse ad attività di tipo privatistico, in conformità ai principi definiti dall’Unione Europea ed alla vigente legislazione statale e regionale di settore.
Nel Pdum, il Comune deve individuare gli quali spazi sono destinati alla libera fruizione dei cittadini, e quali ad attività economiche ad iniziativa privatista, come la concessione di lidi, solarium, spazi privati, o latro, nel rispetto dei a criteri di sostenibilità ambientale e sociale.
Giunta, ricorda come Siracusa, “nel silenzio generale”, è inadempiente su questo fronte sin dal 2017.
Quindi la critica all’attuale amministrazione comunale.
“Poco più di un anno fa la Regione Siciliana ha nominato un commissario.
La mancanza di un siffatto strumento pianificatorio lede nei fatti il diritto alla fruizione del mare per gli abitanti di Siracusa che si vedono sempre di più privati di spazi ricreativi liberi sulle spiagge o sulle scogliere.
Gli stessi operatori economici che volessero investire su spazi litoranei si trovano a dover affrontare lungaggini burocratiche dall’iter incerto e confuso.
La definizione e l’aggiornamento degli strumenti pianificatori della città è prima di tutto un fatto di legalità. Una legalità che crea economia e amplia il diritto di cittadinanza.”