I giornalisti siracusani hanno discusso della necessità di fare della “cronaca dell’uomo” una “storia per l’Umanità”.
Un corso di formazione per giornalisti, organizzato dall’Ufficio per la Cultura e le Comunicazioni sociale della Conferenza episcopale siciliana, dall’Ordine dei giornalisti di Sicilia e dall’Ucsi, in collaborazione con l’arcidiocesi di Siracusa e l’Assostampa provinciale e con il settimanale diocesano “Cammino” si è tenuto oggi nel salone della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime.
Si è aperto con un momento di preghiera nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, officiato da monsignor Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa e delegato Cesi per le Comunicazioni sociali, l’incontro regionale di giornalisti e operatori della comunicazione, che riconoscono l’interesse e l’importanza della proposta di “Parlare con il cuore”.
Il tema dell’incontro era la necessità di fare della “cronaca dell’uomo” una “storia per l’Umanità”.
Al centro della giornata di riflessione che si è svolta nel salone del Santuario mariano, l’intervento di Salvo Noè, psicoterapeuta e scrittore, autore del libro “La Paura come dono”, frutto di un colloquio con il papa.
Al centro del suo intervento la riflessione su “comunicazione, relazione e ottimismo“.
“Dietro e dentro ogni notizia c’è un aspetto comunicativo e uno relazionale: il primo ci chiede di raccontare quanto mi è stato detto, l’altro mi fa dire e raccontare quello che ho provato“.
Così Salvo Noè, che ha definito “la differenza tra dire e chiacchierare“, tra “segnalazione e lamento”, e tra “denuncia e indignazione”.
Il suo invito ai giornalisti è stato chiaro:
“Intervistate per una soluzione, ma non per sostare nel problema, nella sofferenza.
Certo bisogna conoscere le paure che abbiamo, che ci sono, che insistono nella vita di ciascuno di noi e di noi tutti insieme, le paure delle nostre comunità e della nostra società, ma occorre una venatura verso la soluzione, appunto“.
Tra gli interventi quelli di Salvatore Di Salvo, segretario nazionale Ucsi e tesoriere dell’OdG Sicilia; Orazio Mezzio, direttore del settimanale diocesano “Cammino”; Prospero Dente, segretario dell’Assostampa di Siracusa; Aldo Mantineo, componente del Consiglio disciplinare territoriale dell’Odg Sicilia e componente del Corecom Sicilia.
Il direttore del Cammino ha donato all’arcivescovo Lomanto una raccolta contenente copia di tutti i numeri pubblicati del giornale diocesano.
Tra i giornalisti presenti, anche la dottoressa Giusi Scaduto, Prefetto di Siracusa, che sollecitata dalla presidenza, è intervenuta per parlare ai colleghi, sottolineando l’esigenza per la democrazia che la stampa svolga il proprio ruolo in modo autonomo, responsabile e indipendente, con un linguaggio che non ricalchi eccessivamente la comunicazione istituzionale, scongiurando il rischio che l’informazione si trasformi in propaganda..
Per don Arturo Grasso, direttore dell’Ufficio CESi per le Comunicazioni sociali, “chiedere alla nostra esperienza di farsi storia, non significa farne un semplice ricordo o cronaca ma farlo essere una testimonianza del nostro vissuto che diventa comunicazione e comunione della mia esistenza insieme al mio prossimo, che oggi è anche social.
Essere testimone significa essere nella storia anche nell’attuale scenario digitale e quindi significa abitare la contemporaneità e raccontarla attraverso i media che ringrazio perché quotidianamente svolgono un impegno delicato e importante.
L’Amore, secondo il mio parere, è la massima modalità di comunicazione della Notizia e, per noi cristiani, della Buona Notizia; l’Amore è quindi il luogo comunicativo da abitare per la trasmissione del messaggio evangelico“.