Il preside dell’Istituto Tecnico Enrico Fermi di Siracusa, che era stato tra i possibili candidati dell’area progressista, interviene sulle dichiarazioni di non voto al ballottaggio di numerosi esponenti della coalizione.
Antonio Ferrarini, il preside dell’Enrico Fermi di Siracusa, conosciuto e apprezzato per il suo impegno, non solo professionale, era stato individuato come candidato della coalizione, salvo essere poi bocciato, a sorpresa, nel corso di una riunione della direzione del Pd.
Dopo quella decisione, uscendo dal suo riserbo, Ferrarini aveva scritto una lettera nella quale spiegava, con la sua consueta eleganza, il percorso che aveva portato prima al suo coinvolgimento e poi all’accantonato della sua candidatura.
La lettera si concludeva con il saluto tipico dei pellegrini in cammino verso Santiago de Compostela, Buon Cammino.
Dopo il risultato del primo turno e il mancato apparentamento del Partito democratico per il ballottaggio, si sono susseguite le dichiarazioni di astensione ed equidistanza tra i due candidati di numerosi esponenti del centrosinistra.
Ferrarini ha inviato una lettera nella quale esprime la sua posizione.
Pubblichiamo il testo integrale.
“Molti mi chiedono quale scelta avrei fatto se mi fossi trovato nelle condizioni di scegliere tra il candidato di destra e quello di Azione.
Ebbene la mia risposta è la stessa che diedi quando mi fu proposto di candidarmi a sindaco dalla coalizione di centrosinistra.
Sono un cattolico democratico e distinguo le categorie politiche in ‘semplificatori delle diversità’ e ‘strenui difensori della ricchezza delle diversità’.
Non vi è ombra di dubbio che questa cosiddetta destra-destra affascina con la sua narrazione che il mondo è più bello se è più semplice (vedi la sostituzione etnica, il non diritto ad esistere dei diversi e tanto altro), che ordine e sicurezza sono valori che appartengono alla loro categoria (quando invece è sempre il fragile ed il debole che necessita di essere protetto da regole e da rappresentanti dello Stato che le facciano rispettare etc).
Sono basito dall’impoverimento culturale che pervade i costruttori di sintesi delle diversità sulle numerose dichiarazioni di non voto o peggio non scelta tra i semplificatori ed i costruttori di sintesi.
La non scelta tra le due opzioni è solo un atto di codardia.
Al candidato di Azione chiederei di esplicitare la sua chiara scelta di campo verso i costruttori di sintesi delle diversità e non persistere solo sul concetto di IO.
Saranno gli intelligenti elettori di centrosinistra (loro sì!) che danno assumersi le loro responsabilità a scegliere tra chi auspica di costruire un mondo dipinto con pochi colori e chi si emoziona sempre quando ammira il fascino di un arcobaleno”.