In questi giorni il sindacato ha ricevuto ripetute segnalazioni che denunciavano la presenza di soggetti con positività o con sintomi riconducibili al SARS-CoV-2 nell’area ISAB LUKOIL, e di iniziative unilaterali da parte delle aziende per attività di screening nella gestione dei “contatti stretti” con soggetti risultatati positivi.
[/]
Per questo motivo la Fiom in data 16.11.2020 ha inviato una lettera di diffida a tutte le aziende metalmeccaniche per una pronta e rigorosa applicazione dei protocolli anti Covid-19 come previsto nel DPCM 3 novembre 2020 emanato dal presidente del Consiglio che all’art.4. Che precisa, sulle attività produttive, industriali e commerciali, l’obbligo il rispetto dei contenuti del Protocollo condiviso tra Governo e Parti Sociali sottoscritto il 24 aprile 2020, che disciplina tra l’altro l’attivazione dei comitati Covid aziendali o territoriali.
[/]
“Da mesi chiediamo il coinvolgimento, la presenza dell’ASP nella gestione del contrasto alla diffusione della SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e ancor più, nell’area ISAB LUKOIL interessata in questo momento alle attività di manutenzione straordinaria. – ha detto il segretario della Fiom Cgil di Siracusa Antonio Recano – Questa area per numero di lavoratori interessati e per tipologia di attività costituisce un potenziale fattore di accelerazione del contagio e quindi un pericolo per tutta la nostra comunità. A questi fattori di rischio, purtroppo, si deve spesso sommare il comportamento irresponsabile di datori di lavoro che non adottano tutte le misure necessarie a contrastare il contagio, e l’assenza di un effettivo coordinamento da parte dell’ASP di Siracusa. Occorre la reale applicazione dei protocolli Covid, come specificato nel DPCM 3 novembre 2020, con un effettivo coinvolgimento dei comitati Covid aziendali o territoriali e del Medico Competente, occorre in caso di effettivo riscontro di positività accompagnare la presa in carico da parte delle autorità competenti ed effettuare attività di screening sempre in raccordo con l’autorità sanitaria pubblica, occorre al più presto istituire quei presidi sanitari che il sindacato chiede da mesi e che non sono stati ancora realizzati. In tutte le situazioni in cui evidenzieranno inadempienze da parte dei datori di lavoro la FIOM inviterà i lavoratori alla protesta della “messa a disposizione ai sensi del Testo Unico sulla Sicurezza” (D.Lgs.81/2008) – ha concluso – che consiste nel fermare le attività di lavoro sino a che non vengono attuate le misure utili a garantire salute e sicurezza.”