“Indispensabile ridurre i tempi di attesa dei tamponi, massima attenzione nella zona industriale” il commento del deputato Giovanni Cafeo, segretario della III Commissione ARS Attività Produttive.
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“Il tempo delle polemiche e della propaganda è finito, oggi è arrivato il momento di una generale assunzione di responsabilità che parte dai comportamenti personali per finire a quelli degli esponenti politici – ha proseguito – Nonostante i numeri dell’infezione non siano ad oggi paragonabili a quelli di altre realtà italiane purtroppo più colpite, come la Lombardia e il Veneto – prosegue Cafeo – la Sicilia vive la stessa identica situazione di tensione, aggravata dall’angoscia che un’attesa troppo elevata dell’esito dei tamponi provoca nella popolazione, a volte anche di 72 ore”. “Il periodo di attesa che intercorre tra l’esecuzione di un tampone orofaringeo e il suo esito diventa per il cittadino una sorte di preoccupante limbo – spiega Cafeo – che oltre ad impedire le normali condizioni di vita per il presunto malato, sospende interventi tempestivi da parte delle autorità sanitarie, per questo auspico che in attesa delle nuove versioni rapide del test, annunciate in questi giorni e in grado di fornire il risultato in 60 minuti, vengano coinvolte nell’esecuzione delle analisi anche le strutture private attrezzate che si aggiungerebbero così ai policlinici di Palermo e Catania”.
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“Segnalo inoltre la necessità accessoria ma non certo secondaria di potenziare la comunicazione legata all’intero sistema sanitario regionale, al fine di limitare il fenomeno delle fake news e le sempre più diffuse <<catene di Sant’Antonio>> generanti il panico sui social media – aggiunge Cafeo – nonché l’ipotesi di attivare linee telefoniche dedicate al sostegno psicologico dei cittadini, sottoposti in questi giorni ad uno stress enorme”. Cafeo, nelle vesti di segretario della Commissione Attività Produttive, oltre all’aspetto sanitario di questa emergenza considera inevitabili le conseguenze economiche: “Già sotto gli occhi di tutti ma soprattutto evidenti sulle spalle delle imprese e dei professionisti per questo annuncio adesso che lavoreremo ad una finanziaria regionale di emergenza, ascoltando le istanze delle associazioni datoriali e dei sindacati, ma al contempo auspico che il cuore produttivo della nostra provincia, la zona industriale, continui la produzione seppur nel pieno rispetto delle nuove direttive anti-contagio, se è il caso sospendendo o modificando alcune linee produttive ma evitando un blocco totale che produrrebbe danni incalcolabili”.
Condizioni di sicurezza che se non rispettate, oltre a mettere a rischio la salute dei lavoratori mette a rischio la chiusura dell’impianto se non di tutto il comparto. “Auspichiamo che si trovi quindi su questo tema un’unità di intenti tra Confindustria e sindacati. Viviamo una fase critica e un’emergenza per certi versi ignota all’uomo moderno – conclude Cafeo – ma da queste prove difficili abbiamo la possibilità di ripartire, insieme, come una comunità, rispettando le regole per il bene di tutti”.