Un report delle azioni e dei servizi organizzati e garantiti per assistere anziani, non autosufficienti e disabili in questa emergenza da coronavirus. Lo chiedono Spi Cgil, Fnp Cisl e UilP Uil territoriali che, insieme alle tre rispettive confederazioni e ai segretari generali Roberto Alosi, Vera Carasi. Alda Altamore e Saveria Corallo, si sono rivolte al Prefetto di Siracusa e, soprattutto a sindaci e assessori dei cinque Distretti Socio-Sanitari della provincia.
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“È una emergenza epocale che non può lasciare soli gli anziani, i non autosufficienti e i disabili – scrivono Valeria Tranchina, Vito Polizzi, Sergio Adamo e Salvo Lantieri – Dobbiamo attivarci a qualsiasi livello per contenere un altro pericoloso virus: quello dell’isolamento di queste persone. Le loro giornate, già difficili, sono diventate più complicate. Cosa stanno facendo e come stanno agendo i singoli comuni?”.
Il sindacato unitario dei pensionati chiede quali tipo di risposte si stanno dando al bisogno sociosanitario degli anziani, dei non autosufficienti, dei disabili e delle loro famiglie. “Sarebbe utile sapere – aggiungono i quattro segretari – come i singoli centri stanno organizzando i servizi di prossimità, come spesa e farmaci a domicilio, contatti con i medici e altro pur con la difficoltà di reperire i dispositivi di protezione individuale.
È utile, ad esempio, – continua la nota – conoscere come si sta cercando di ovviare a quelle azioni quotidiane per cui gli anziani non hanno dimestichezza. Pensiamo all’utilizzo della moneta elettronica, bancomat o carta di credito che sia per l’acquisto della spesa, vista l’impossibilità a rivolgersi agli sportelli delle banche o delle poste. È stato fatto qualcosa per questo?”.
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Resta centrale, nella richiesta avanzata da Spi Cgil, Fnp Cisl e UilP Uil, l’assistenza domiciliare integrata e la stessa assistenza psicologica. “Assistenza e riabilitazione sono servizi indifferibili che devono essere assicurati dai Comuni e dalla stessa Asp – continuano i segretari – C’è un notevole impegno delle Istituzioni nell’affrontare l’emergenza e le criticità riscontrate nei Distretti. Alcuni Comuni stanno intervenendo attraverso convenzioni con associazioni di volontariato, Protezione Civile, Caritas per superare le limitazioni poste dai decreti governativi.
Ma, come sono gestite in questo momento le rsa e le case di riposo? Che tipo di sensibilità è riposta verso la solitudine e la paura degli anziani soli a casa? Riteniamo che siano risposte da dare per rassicurare migliaia di persone e, anche, le loro famiglie che in questo momento sono lontane.”
Il sindacato dei pensionati pone, comunque, la necessità di una strategia d’insieme che, attraverso i Distretti, possa garantire assistenza continua a tutte le persone in fascia debole. “Gli anziani, i disabili e i non autosufficienti – dicono ancora Tranchina, Polizzi, Adamo e Lantieri – sono in una situazione di grande sofferenza, oltre che di solitudine e paura perché sono consapevoli di essere la fascia che sta pagando il più alto tributo in termine di vite e di qualità della vita. Sono da ringraziare tutti i volontari che si stanno prodigando giorno e notte – concludono i quattro segretari – Associazioni che offrono il loro intervento, che noi ringraziamo sinceramente. Reputiamo però necessario un piano complessivo che non dimentichi nessuno. Una strategia comune che venga fuori dalla concertazione con le categorie rappresentative delle fasce più deboli. In questo modo si potranno individuare tutte le misure concrete a sostegno di chi ha maggior bisogno di assistenza in questo periodo. Non lasciamoli soli. Non possiamo lasciarli soli.”