C’è molta preoccupazione per il futuro dei 100 lavoratori della Bpis che si era aggiudicata l’appalto di manutenzione allo stabilimento della Sonatrach.
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FIM, FIOM e UILM manifestano preoccupazione per il futuro dei 100 lavoratori della BPIS che vivono in questi giorni momenti di incertezza bloccati tra l’impossibilità di lavorare, – perché l’azienda è fallita -, l’impossibilità di percepire indennità di disoccupazione – perché non sono licenziati – e l’esito di un’incerta vertenza per la loro ricollocazione presso l’azienda che si è aggiudicato l’appalto di manutenzione presso lo stabilimento Sonatrach. Gli impegni assunti in questi mesi dalla COEMI – azienda subentrante nel contratto manutenzione Sonatrach – al fine di limitare il pesante impatto sociale e garantire i livelli occupazionali, si sono arenati di fronte alla mancata volontà aziendale di discutere con le OO.SS. le modalità di ricollocamento del personale, con un sostanziale rifiuto di entrare nel merito sul numero di lavoratori da ricollocare e sul trattamento economico da applicare.
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Questa pregiudiziale, ribadita dalla COEMI nell’ultimo incontro consumato in Confindustria il 18.01.2021, lascia presagire un risvolto negativo ed inaccettabile di questa complicata vertenza, per lavoratori che non pretendono altro che rientrare al più presto al lavoro in un sito, quello della Sonatrach. Che li ha visti attivi con il loro impegno e competenza negli ultimi 20/30 anni, intenzionati a difendere con responsabilità, dignità ma determinazione, il diritto al lavoro e il futuro delle proprie famiglie. FIM, FIOM e UILM non sono più disponibili ad accettare la spregiudicatezza di aziende che cercano di forzare irresponsabilmente la crisi e l’emergenza sanitaria per azzerare il sistema di regole che fino ad oggi ha consentito la tenuta sociale del territorio.
Un sistema industriale che ha sempre rifiutato l’applicazione della “clausola sociale” condannando i lavoratori ad una condizione di precarietà fatta di diritti negati e competizione a ribasso, e che, complice la crisi, prova a ridurre il perimetro valoriale del Contratto Nazionale e di una contrattazione territoriale che ha rappresentato per circa 50 anni fattore di riconoscimento economico della professionalità e competenza espressa della manodopera del Petrolchimico di Priolo. La misura è colma, FIM, FIOM E UILM esigono risposte concrete sugli impegni che SONATRACH E COEMI intendono assumere al fine di garantire i livelli occupazionali.