Non ce l’ha fatta Ida, la donna 76enne protagonista, suo malgrado, di una vicenda che ha suscitato polemiche e ora è al centro di un’indagine per accertare eventuali responsabilità dell’Ospedale. (leggi il nostro articolo)
La donna era stata ricoverata al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Siracusa, lo scorso 19 gennaio, per una sospetta polmonite.
Per l’assenza di posti letto nel reparto, era rimasta nella holding area, all’interno del Pronto Soccorso, per diversi giorni.
I familiari avevano raccontato di essere stati avvisati dai sanitari dell’ospedale, cinque giorni dopo il ricovero, del fatto che la donna era caduta dal letto riportando la frattura del femore.
Ne era nata una polemica con i responsabili dell’ospedale, mentre il direttore medico di presidio, Paolo Bordonaro, avviava una indagine interna per verificare quanto denunciato dai familiari della paziente.
Successivamente, dopo un esame accurato, alla donna era stata diagnosticata una lesione tumorale.
Sul caso è stata presentata una interrogazione parlamentare al Senato dalla senatrice Daniela Ternullo.
Il decesso è avvenuto nel pomeriggio di sabato nel reparto di ortopedia, dove nel frattempo era stata trasferita.
L’annuncio lo ha dato il figlio.
“Mia madre è spirata, se da un lato ha smesso di soffrire è necessario che sia di pubblico dominio che è morta dopo 16 giorni di ricovero e senza aver subito la riduzione della frattura, avvenuta nella notte tra il 23 e il 24 gennaio, mentre si trovava in area d’emergenza, sotto tutela e assistenza del personale sanitario dell’Umberto I”.
Nella lettera, il figlio, che nei giorni scorsi aveva fatto sapere di avere presentato una denuncia alla magistratura, esprime tutta l’amarezza dei familiari.
“Non è umano, non è etico che una cittadina subisca un danno presso una struttura ospedaliera pubblica e muoia, tra dolori, senza aver subito l’intervento per la riduzione della frattura.
Non mi fermerò.
La morte di mia madre serva da monito, perché quanto è accaduto non si verifichi mai più”.
La salma è stata sequestrata dalla magistratura per sottoporla all’autopsia, che sarà effettuata nei prossimi giorni.